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Questo articolo è stato pubblicato il 17 dicembre 2011 alle ore 09:39.
Se lo augurano tutti che quella in via di approvazione sia davvero una manovra 'Salva Italia'. Già, perchè la stangata fiscale da 25 miliardi che gli italiani troveranno sotto l'albero di Natale non salva quasi nulla di quello che gli italiani hanno o usano. Casa, conti correnti e titoli, benzina. Pure il trinciato per la pipa. Ma anche beni di lusso, certo. Non c'erano alternative, questo è politicamente accertato (e non sempre condiviso). Ma il dazio che si paga per un salvataggio sulla fiducia è davvero pesante, e va a colpire la casa, il bene primario specie delle fasce di reddito medio-basse, quelle sulle quali proporzionalmente l'imposizione peserà di più. Una stangata, tra l'altro, che non finirà qui: già è all'orizzonte la revisione profonda degli estimi catastali, che inciderà in particolar modo nelle aree urbane. La nuova Imu tra l'altro azzererà o quasi il beneficio della cedolare secca sugli affitti, che aveva ridato un po' di fiato al mercato degli affitti, perlopiù opaco. L'evasione - si assicura - ora sarà combattuta con mezzi duri e puri, ma d'ora in avanti il cittadino più che di misure repressive ha bisogno di gesti fiscali amichevoli. Per tornare a spendere qualcosa nei negozi vuoti, per comprare la casa su cui ha rimandato il compromesso, per comprare quell'auto ancora dal concessionario.
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