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Questo articolo è stato pubblicato il 03 gennaio 2012 alle ore 06:39.

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Inattese novità nella lotta ai falsi invalidi. I dati raccolti nei controlli dell'Inps mostrano che riceve prestazioni d'invalidità civile senza averne diritto circa il 4% dei beneficiari. Sono frodi da combattere, ma si tratta di una percentuale di utenza inappropriata limitata e inferiore a quella di tanti altri settori.

Ad esempio, in sanità ben più del 4% dei pazienti subisce operazioni non necessarie e pure superiore è la percentuale di famiglie di evasori fiscali esenti dalla retta degli asili poiché figurano a basso reddito. Perché quella contro i falsi invalidi è diventata la principale battaglia per la moralizzazione del welfare italiano?

L'equivoco del 2010
Nei primi mesi dello scorso anno l'Inps rese noti i dati sulla forte crescita della spesa pubblica per l'invalidità civile, da quasi 11 miliardi di euro nel 2002 a 17 miliardi nel 2010. In un'Italia stretta tra problemi reali e ricerca di capri espiatori, iniziarono inchieste giornalistiche e dichiarazioni di politici sullo scandalo dei falsi invalidi. Alcuni ministri di allora, in particolare Sacconi e Tremonti, attribuirono la maggiore spesa a un unico motivo: il comportamento di numerosi approfittatori - i falsi invalidi - che riceverebbero le prestazioni senza averne diritto. Questa divenne la spiegazione dominante.
La maggior parte dei media la fece propria e le inchieste aumentarono. Il falso invalido venne raffigurato come un adulto che finge una condizione di disabilità e - anche se l'espansione della spesa è dovuta, principalmente, all'invecchiamento della popolazione - la terza età non fu associata agli abusi. Così prese forma l'assunto alla base della vicenda: "crescita della spesa = adulti che si fingono disabili = un problema di frodi".

Le badanti degli ultra80enni
L'incremento della spesa per l'invalidità si suddivide tra 681 milioni di euro per le pensioni e 5.487 milioni per l'indennità di accompagnamento. A trainarlo è stata l'impennata dell'utenza anziana dell'indennità: le persone con almeno 65 anni che la ricevono sono passate dal 6% del totale (2002) al 9,5% (2009). Inoltre, oggi tre beneficiari dell'accompagnamento su quattro sono anziani e la metà ha almeno 80 anni.
Lo scorso decennio ha visto in Italia l'impetuosa diffusione delle badanti. Davanti alle sempre più pressanti esigenze di assistenza agli anziani e alla scarsità di servizi pubblici, a loro si sono rivolte tante famiglie. Queste ultime hanno cercato un contributo economico pubblico che potesse aiutarle a remunerare le badanti e l'hanno trovato nell'indennità, senza la quale per molte famiglie sarebbe stato difficile - o impossibile - pagarle. L'invecchiamento della popolazione e l'espansione delle badanti costituiscono le principali cause del boom della spesa per l'invalidità civile ma tali fenomeni non sono stati presi in considerazione dai decisori.

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