Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2012 alle ore 07:53.
L'ultima modifica è del 18 gennaio 2012 alle ore 08:56.
Nel 1893 Edison illuminò per la prima volta la Scala con luce elettrica. E con la lirica la storica compagnia milanese ha da sempre una liason: 120 anni dopo la prima del teatro è alimentata con l'energia «verde» di Foro Buonaparte. E ora proprio il Nabucco potrebbe diventare il jolly della compagnia elettrica in procinto di diventare tutta francese. Ma non c'entra niente l'opera di Giuseppe Verdi.
Mentre il mercato è tutto preso dal divorzio tra la parigina Edf e gli italiani di Delmi, per Edison le buone notizie arrivano da molto più lontano, dal lontano Azerbaijan. Tra pochi mesi il governo di Bau dovrà scegliere a chi affidare 10 miliardi di metri cubi di gas da traspostare in Europa. in pista ci sono tre gasdotti (tutti da costruire): Nabucco, Itgi (partecipato da Edison) e Tap. Solo che ieri è arrivata la doccia fredda per il Nabucco: il colosso tedesco Rwe, main sponsor del gasdotto, sta pensando alla ritirata. L'addio del Nabucco significa porte aperte per Itgi, che peraltro è l'unico avanti con le autorizzazioni. La musica che arriva dal Caspio è melodia per Foro Buonaparte. (S.Fi.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Permalink
Ultimi di sezione
-
Italia
Agenzia delle Entrate sotto scacco, rischio «default fiscale»
-
L'ANALISI / EUROPA
L'Unione non deve essere solo un contenitore ma soggetto politico
Montesquieu
-
NO A GREXIT
L’Europa eviti il suicidio collettivo
-
Il ministro dell'Economia
Padoan: lavoreremo alla ripresa del dialogo, conta l’economia reale
-
LO SCENARIO
Subito un prestito ponte
-
gli economisti
Sachs: la mia soluzione per la Grecia