Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2012 alle ore 09:58.
L'ultima modifica è del 28 gennaio 2012 alle ore 11:10.

My24

Si completa il trittico con cui il Governo Monti intende dare la sveglia al Paese. Dopo la stabilizzazione dei conti e le liberalizzazioni per le forze dell'economia, ora le semplificazioni amministrative. E, dalla prossima settimana, sarà la volta della spending review, operazione certosina e capillare sui tagli di spesa.

Le semplificazioni prospettate nei 68 articoli del decreto varato ieri sono come altrettanti aghi conficcati con precisione dall'agopuntore di Palazzo Chigi sul corpo di un'Italia un po' letargica, un po' anchilosata, un po' renitente. Micro-misure per l'impresa, per l'agricoltura, per il commercio, per il cittadino, per la famiglia, per il consumatore. Un mosaico apparentemente ricco e casuale che diventa un patchwork in grado di produrre però un risultato di sistema.

Le risposte che arrivano alle imprese con il certificato unico ambientale e con la diminuzione degli adempimenti per avviare un'attività o con la banca dati nazionale per gli appalti o, ancora, con l'accorpamento dei controlli, sono segnali forti e "amichevoli". Il retropensiero è, finalmente, che non si fa impresa "contro il Paese" ma per il Paese e con il Paese. Ora sarà decisiva la fase attuativa, regolamentare e interpretativa (qui spesso si realizzano i velenosi colpi di coda della parte peggiore della burocrazia) per trarre conclusioni definitive sull'efficacia reale della svolta annunciata ieri da Filippo Patroni Griffi. Come non riandare, ad esempio, allo sportello unico e alla sua scarsissima presa?

Si nota una certa qual continuità con alcuni dei provvedimenti di Renato Brunetta, ma forse è la prima volta che il consumatore realizza la sua concreta centralità nelle regole prodotte dal decreto di ieri (dalla panificazione alla domenica alle vendite a chilometro zero facilitate, al bollino blu una tantum). È evidente poi – nell'impianto generale – la corrispondenza biunivoca tra cittadino consumatore e burocrate digitalizzato. La modernizzazione di ogni amministrazione passa dal suo grado di adesione ai processi digitali e informatici. Passaggio decisivo che, comunque, ne sottitende un altro: l'amministrazioen avrà bisogno di tecnici informatici e non di passacarte formalisti. Prima o poi il grande corpo del pubblico impiego dovrà rendersene conto.

Ma questa dalla burocrazia vissuta solo come potere interdittivo è ancora la liberalizzazione più difficile. Non è la prima volta che si prova a responsabilizzare la dirigenza in caso di inadempienze degli uffici. Vedremo se questa volta il tentativo avrà più successo. Così come vedremo se avrà successo il nuovo rendiconto di semplificazione che le amministrazioni dovranno compilare a fine anno. Anche in questo caso se l'ufficio risulterà inadempiente nell'azione di disboscamento normativo scatterà un diktat del Governo. Ma dubitare dell'efficacia di questa norma è ancora del tutto legittimo.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi