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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2012 alle ore 06:41.

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Redditi dei ministri finalmente online: ora i parlamentari



La decisione di rendere noti i redditi dei neo-ministri fa onore al presidente Monti. Rafforza l'immagine di quella casa di vetro - che deve essere il Governo - che il premier aveva evocato all'atto del suo insediamento. La griglia predisposta dal sottosegretario alla presidenza, Antonio Catricalà, è molto dettagliata: dovrebbe dunque essere difficile nascondere qualcosa. Un plauso particolare al ministro della Pubblica istruzione, Francesco Profumo, che è stato il più veloce di tutti (seguito a ruota dai suoi sottosegretari, Marco Rossi Doria e Elena Ugolini, e dai sottosegretari alla Difesa Filippo Milone e Gianluigi Magri). Un'analoga misura sarebbe ora auspicabile anche per tutti i parlamentari, che invece su questo argomento continuano a nicchiare. Hanno evidentemente paura di far sapere alla pubblica opinione quanto guadagnano, mettendo sui rispettivi siti istituzionali i propri redditi completi.
Francesco Casiraghi
Milano
Una rinuncia capitale?
Nel corso del 2006 l'Italia ha presentato la candidatura di Milano per l'Expo 2015, ricevendone verdetto favorevole nel 2008. A tre anni dall'evento, permangono seri dubbi sulla possibilità di portare a termine le opere a tal fine progettate, mentre abbondano i soliti sospetti su corruzione ed infiltrazioni criminali. Era il caso, dunque, di imbarcarsi in un'impresa ancor più titanica, quale l'organizzazione di una olimpiade, da portare a termine ad appena cinque anni dall'Expo? La Roma del 1960, come la Barcellona del 1992 o la Pechino del 2008, erano capitali di paesi in pieno boom economico cui l'evento olimpico impresse un effetto moltiplicatore. Le stime del Pil italiano, che segnano crescita zero per almeno un decennio, giustificano la scelta operata dal Governo di passare la mano.
Marco Lombardi
Banche e lotta all'evasione
Per combattere seriamente l'evasione fiscale sarebbe sufficiente offrire alla Guardia di Finanza una diversa e sicura "fonte d'innesco" per programmare l'attività di verifica. Questa "fonte", potrebbe giungere dal mondo bancario, allegando una legenda nominativa della Ritenuta alla fonte a titolo di imposta sul risparmio amministrato, partendo da una soglia medio/alta (per togliere gli impiegati di fantozziana memoria ...). Se leghiamo questa informazione al Codice fiscale del contribuente, conoscendo l'ammontare della Ritenuta fiscale del singolo cliente bancario, potrò conoscere, in tempo reale l'ammontare complessivo annuo della giacenza media del contribuente medesimo.Se per esempio vedo che il signor x, dipendente all'Ufficio tecnico del Comune di Vattelapesca, ha una giacenza media di 10 milioni di euro, è probabile che siano frutto di risorse di dubbia provenienza (tangenti sulle Concessioni edilizie); se vedo che lo stesso cliente è uno squattrinato e per giunta disoccupato, potrebbe essere un prestanome etc. Per esperienza personale, ho visto persone anziane con una pensione sociale Inps, titolari di rapporti bancari con portafoglio da 30 milioni di euro. Tali ultimi soggetti, nel modo prospettato, verrebbero scoperti in tempo reale.
Lettera firmata
Mattinata (FG)
Lo spesometro e la sua soglia
Ben venga l'abolizione della soglia dei tremila euro per l'invio dello spesometro, trasformandolo di fatto in un elenco clienti/fornitori,ma non dimentichiamo quei contribuenti (e sono molti) che con quella soglia sarebbero stati esentati dell'invio perché aventi operazioni tutte al di sotto. Abolendo quel limite obblighiamo molti contribuenti ad una nuova incombenza che, non effettuando operazioni al di sopra dei 3 mila euro, è esattamente il contrario di una semplificazione. Auguriamoci che il provvedimento tanto auspicato tenga conto degli operatori che originariamente, con la soglia, sarebbero stati esentati dall'invio.
Ivano Tiritan
Biella
Che vergogna la benzina a 1,8 euro
Ci risiamo; la benzina è schizzata, in alcune zone dell'Italia, ad 1,8 € al litro. Penso che se ci fossero ancora le lire, avrebbero avuto vergogna a vendere un litro di benzina a quasi 3.500 il litro! Ma tutte le grandi associazioni di consumatori esistono ancora o si svegliano solo quando le accise vengono aumentate dai governi, di destra o di sinistra che siano?
Giorgio Lancieri
Potenza

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