Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 29 febbraio 2012 alle ore 09:19.

My24

Siamo abituati a compiangere le distanze tra il funzionamento e i risultati dei nostri atenei e quelli di altri paesi di riferimento, addossandoci responsabilità e trascuratezze che vengono da lontano e ci condannano a inseguire. Alle volte, però, se ci fermassimo a considerare con più attenzione quello che sta avvenendo in molte realtà nostrane, scopriremmo eccellenze e successi che forse riuscirebbero a rincuorarci.
È della settimana scorsa, ad esempio, la conclusione di una competizione internazionale di alto livello (il Rotman International Trading Competition) svoltasi a Toronto, che vedeva in gara 50 team di 44 Università di tutto il mondo, e nella quale BlueTeam dell'Università Luiss di Roma si è classificata al 2° posto assoluto, a solo 10 centesimi di punto dalla prima, battendo Università che siamo abituati a considerare come irraggiungibili: Mit, Columbia, Chicago, Northwestern, Boston, Duke, Toronto, Washinton, Texas, Laval, Florida e così via.

Com'è possibile arguire, dove c'è scuola con maestri all'altezza e passione da spendere, e dove l'attenzione alla evoluzione dei mercati del lavoro è più puntuale, si determinano condizioni che rendono possibile misurarsi alla pari con quelle che siamo abituati a vedere come istituzioni di riferimento per aspirazioni spesso frustrate.
La squadra Luiss ha potuto dimostrare l'eccellenza della Scuola Italiana, ricevendo riconoscimenti e un tributo di ammirazione che aiuta a insistere nell'impostazione didattica e di ricerca oggi perseguita.
Guidati dal Prof. Barone, i quattro studenti (Marco Salerno, Alessandro D'Atri, Maria Paola Satolli e Aldo Ballerini) hanno battagliato per tre giorni consecutivi, utilizzando metodologie e strumentazioni sofisticate, riuscendo ad emergere anche su compagini imperniate su figure più direttamente scientifiche (fisici, matematici, ingegneri) e rendendo onorevole una partecipazione che ha contribuito non poco a dare valore al nome del nostro Paese.
Su questa traccia è forse possibile, riponendo fiducia sulle potenzialità intrinseche delle nostre Università, cominciare a pensare che, uscendo dal guscio e andando in campo aperto, molti dei pregiudizi o delle titubanze che ci portiamo dietro riescano a dimostrare la loro inconsistenza. In fondo, professori e studenti sanno esprimere molto più di quanto, spesso, molti oggi sono disposti a ad accreditare.

Shopping24

Dai nostri archivi