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Questo articolo è stato pubblicato il 04 marzo 2012 alle ore 14:40.
L'ultima modifica è del 04 marzo 2012 alle ore 08:12.

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In Iran si profila una pesante sconfitta alle parlamentari per lo schieramento del presidente Ahmadinejad contro quello della Guida Suprema, Alì Khamenei. Tre anni dopo la protesta dell'Onda Verde, Khamenei abbandona il suo delfino in vista delle presidenziali del 2103: ci avviciniamo alla resa dei conti finale tra due correnti di fondamentalisti.

Khamenei si vuole liberare di un concorrente per il potere che ha comunque fallito anche sul piano economico: una parte del vecchio Parlamento aveva persino avviato una richiesta di impeachment.
Al centro della crisi sul programma nucleare, con il morso delle sanzioni internazionali, sotto minaccia di un possibile attacco israeliano, l'Iran è entrato in una fase di turbolenza: la lotta politica qui è caratterizzata da una violenza endemica rappresentata dalle Guardie della rivoluzione e dalle milizie paramilitari. Gli esiti di uno scontro tra fazioni sono imprevedibili: una situazione che potrebbe già influenzare l'imminente incontro a Washington tra il presidente Obama e il premier israeliano Netanyahu.

TAG: Elezioni, Alì Khamenei, Iran, Ahmadinejad

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