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Questo articolo è stato pubblicato il 13 marzo 2012 alle ore 10:00.
L'ultima modifica è del 13 marzo 2012 alle ore 10:01.

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È evidente che investire in istruzione non riveste soltanto un meccanismo di efficienza di allocazione delle risorse. L'istruzione genera esternalità positive sul complesso della società che probabilmente superano ogni considerazione di efficienza. Volendosi però concentrare sul solo problema economico del trade-off tra investimenti alternativi, ci pare doveroso chiedersi se l'enfasi sull'investimento immobiliare, incentivato attraverso una tassazione favorevole all'acquisto della prima casa rispetto all'affitto, ad esempio, possa aver spiazzato investimenti alternativi verso le generazioni future, quali l'istruzione.

Questa è un'anticipazione di un più articolato saggio che sarà pubblicato da «Vita e Pensiero»
* Elsa Fornero è economista all'Università di Torino e coordinatore scientifico del CeRP (Centre for research on pensions and welfare policies); è ministro del Lavoro e delle politiche sociali con delega alle Pari opportunità
** Agnese Romiti è assegnista di ricerca all'Università di Torino e ricercatrice al CeRP
*** Mariacristina Rossi è professore associato di Economia politica all'Università di Torino

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