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Questo articolo è stato pubblicato il 18 marzo 2012 alle ore 08:12.

I conservatori britannici mantengono le promesse: erano andati al Governo impegnandosi a fare due cose. Primo: il decentramento amministrativo, togliere poteri al centro per dare piú autonomia ai comuni e alle regioni. Secondo: il sostegno alle imprese private anche a costo di ridurre i "privilegi" accumulati dal settore pubblico negli anni di governo laburista. Ora il cancelliere dello Scacchiere George Osborne ha deciso di passare dalle parole ai fatti con la sua decisione di demolire il sistema di contrattazione salariale a livello nazionale in vigore da decenni.
Il Governo vuole che da ora in poi gli stipendi dei dipendenti pubblici siano decisi a livello locale e subiscano variazioni anche notevoli a seconda del costo della vita. Allo stato attuale, questo significa che con le nuove regole lo stesso lavoro verrebbe retribuito il 18% in meno in Galles rispetto a Londra. Ancora piú ardita è la volontà dichiarata di voler equiparare le condizioni retributive del settore pubblico e del settore privato, per eliminare le attuali distorsioni del mercato del lavoro. Piú flessibilità avrá il settore pubblico, garantisce Osborne, piú competitività guadagnerà il settore privato. (N.D.I)

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