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Questo articolo è stato pubblicato il 07 aprile 2012 alle ore 11:01.
L'ultima modifica è del 07 aprile 2012 alle ore 11:01.

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Timothy Noah dice una cosa interessante nel numero del 19 aprile del The New Republic: dopo la decisione della Corte suprema che ha legalizzato i finanziamenti elettorali diretti da parte delle organizzazioni private, con o senza scopo di lucro, non sono state le aziende, almeno finora, a precipitarsi a riversare denaro sui politici, ma i miliardari pazzi.
«Magnati ultraricchi e superconservatori come Foster Friess (fondi comuni di investimento), Harold Simmons (chimica e metalli), Bob Perry (edilizia) e Sheldon Adelson (casinò) stanno sfruttando le loro immense fortune per mettere le mani sul processo politico, attraverso i nuovi strumenti chiamati super-Pac (i Pac sono i comitati di sostegno elettorale dei singoli candidati)», ha scritto Noah, uno dei capiservizio della rivista, in un articolo intitolato "L'America nelle mani dei pazzoidi".
«I super-Pac hanno reso facilissimo, per milionari e miliardari, spendere somme illimitate in favore di un candidato in particolare, inondando di fiumi di denaro la campagna per le primarie repubblicane».
Pazzoidi ricchi di tutto il mondo, unitevi!

Vorrei tuttavia far notare che in realtà, sotto molti aspetti, ci troviamo nella situazione descritta da Noah già da decenni. Prima i ricchi svitati non potevano intervenire più di tanto nel processo elettorale, ma potevano finanziare senza alcun vincolo i think tank, garantire impieghi comodi e ben pagati a politici deferenti e così via. E l'imperare di questo "governo degli svitati" spiega tante cose sulla situazione in cui ci troviamo attualmente.
Perché i soldi dei ricchi svitati servono a garantire che le cattive idee sopravvivano in eterno: anzi, fanno guadagnare loro forza perfino quando in realtà accumulano fallimenti su fallimenti. L'idea che succedano cose meravigliose se si tagliano le tasse ai ricchi e cose terribili se le si aumentano è più radicata che mai nel Partito repubblicano, nonostante gli esempi concreti dell'aumento delle tasse introdotto da Clinton e dei tagli delle tasse introdotti da Bush. Il negazionismo sui cambiamenti climatici si rafforza nonostante il pianeta si riscaldi. E così via. E non è solo una questione di interesse egoistico da parte dei ricchi svitati: anche loro ci rimetteranno se l'economia resterà depressa per decenni, o se il pianeta diventerà invivibile.
Ma questi sono fatti a cui preferiscono non credere, e le risorse di cui dispongono assicurano che siano in tanti a indossare i loro stessi paraocchi.

(Traduzione di Fabio Galimberti)
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