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Questo articolo è stato pubblicato il 10 aprile 2012 alle ore 06:41.
Più trasparenza
con i bilanci certificati
dei partiti politici
L'articolo 49 della Costituzione prevede che "tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere in modo democratico a determinare la politica nazionale". Quindi i partiti godono di un ampia libertà d'azione come prevista per le associazioni e pertanto non sono sottoposti ai controlli statali come per esempio avviene per gli enti che hanno personalità giuridica. Comunque non basta ridurre i rimborsi elettorali. È urgente che anche i partiti, ferma restando la loro piena autonomia, debbano essere obbligati a redigere bilanci, ispirati a principi di chiarezza e veridicità. Tutti abbiamo diritto di sapere come sono utilizzati i nostri soldi. Se non interverranno fatti nuovi, alla fine di luglio, i partiti incasseranno altri 503 milioni, relativi alla quarta tranche per le spese elettorali sostenute per le Politiche del 2008. Il rimborso delle spese elettorali è una voragine che ingoia denaro della collettività contro la volontà di tutti. La fiducia nei partiti è al minimo storico. È fondamentale per la sopravvivenza degli stessi partiti e della nostra democrazia voltare pagina con urgenza.
Angelo Ciarlo
Napoli
L'alleanza Cina-Giappone
In Estremo Oriente si rafforzano i rapporti economici fra Giappone e Cina. Anche se non sono ostentati, procedono gli scambi commerciali e gli accordi finanziari che fanno parte di una strategia di lungo periodo. Particolarmente importante è l'alleanza, da poco in vigore, fra i due maggiori Paesi creditori del mondo. Pechino ha autorizzato il Giappone ad acquistare buoni del tesoro cinesi. Il ministro delle Finanze giapponese, Jun Azumi, ha annunciato il 16 marzo che l'ammontare autorizzato è di 65 miliardi di yuan, somma adeguata per un primo passo per il rafforzamento dei legami economici. Giappone e Cina sono i più importanti possessori al mondo di riserve in divise estere e i maggiori acquirenti di buoni del tesoro americani. Gran parte del debito pubblico americano è nelle loro mani. Considerando la gravità della crisi economica occidentale, e il suo carattere cronico e perdurante, i due giganti economici asiatici (seconda e terza potenza mondiale) ritengono che sia più prudente sganciarsi dal dollaro. Questa strategia monetaria era già stata indicata dal premier giapponese Yukio Hatoyama che aveva sostenuto l'opportunità di trovare una moneta asiatica come punto di riferimento per gli scambi commerciali e finanziari al posto del dollaro. Adesso Giappone e Cina hanno concordato che gli scambi commerciali fra loro saranno effettuati in yen e yuan, saltando il dollaro come moneta di riferimento. Anche la Corea del Sud ha lasciato il dollaro scambiando la sua moneta con gli yuan cinesi.
Cristiano Martorella
Henry Ford e chi ci governa
La politica italiana è uno sconquassato mondo e propongo un appello prendendo spunto dalla frase del costruttore di automobili Henry Ford. Che disse: «Scegliete pure la vostra Ford T di qualsiasi colore vogliate, purché sia nera». E per la politica dell'Italia odierna possiamo chiedere: «Cerchiamo pubblici amministratori e tesorieri, di qualsiasi colore essi siano purché onesti».
Gian Emilio Terranova
Sondrio
La riforma del lavoro
Ho letto con interesse la doppia pagina pubblicata sul Sole 24 Ore del 7 aprile sulla riforma del lavoro. Dei venti punti presi in esame, quindici evidenziano una diminuzione dell'efficienza delle imprese e un aumento delle tutele dei lavoratori. Questo è deleterio sia per le aziende che per i lavoratori che in esse lavorano o potrebbero lavorare. Questo "rinnovamento", che è il primo vero atto non emergenziale dell'esecutivo Monti, dà un colpo mortale alle speranza poste da tutti noi nel governo dei tecnici. Abbiamo gli anni, forse i mesi, contati: bisogna sostenere lo sviluppo dell'impresa privata e dare più efficienza all'apparato pubblico.
R.R.
Legnano (MI)
Più concorrenza nei trasporti
Quale utente da oltre quarant'anni delle ferrovie italiane accolgo con piacere la notizia che a fine aprile sulle linee ferroviarie ci sarà la concorrenza di una nuova società (Ntv).Sono certo che, venendo meno quello che di fatto era un monopolio, migliorerà l'intero sistema dei trasporti e avremo servizi migliori.
Lorenzo Botta
Roma
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