Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 12 aprile 2012 alle ore 07:51.
L'ultima modifica è del 12 aprile 2012 alle ore 09:05.
La Borsa prova ad aggiustare il tiro e a rispondere al disinteresse delle imprese per il listino con un servizio a misura di Pmi. Le premesse del servizio Elite che viene presentato oggi sono buone e le società medio-piccole hanno risposto quasi in massa. I tempi perché maturino i frutti di un'iniziativa così sono lunghi. Ma questo non è un motivo valido per rinunciare in partenza.
Come il Fondo italiano d'investimento, che a distanza di due anni comincia a portare i primi risultati (otto delle aziende entrate in Elite sono partecipate dal FII), anche il nuovo servizio di Borsa pensato per le non quotate guarda al lungo termine. I risultati si vedranno nella capacità delle aziende che riceveranno il "certificato" Elite di crescere, di innovare e di competere nei mercati globali.
Intanto, gli imprenditori, anche quelli che non entreranno in Elite, avranno modo di acquisire la consapevolezza che apertura e trasparenza fanno bene all'impresa. Gli investitori, invece, dovranno acquisire maggiore sensibilità nel guardare ai progetti delle imprese e a valutarne la sostenibilità per allocare nel modo migliore risorse scarse. Un circolo virtuoso si innesca se ciascuno fa la propria parte.
Permalink
Ultimi di sezione
-
Italia
Agenzia delle Entrate sotto scacco, rischio «default fiscale»
-
L'ANALISI / EUROPA
L'Unione non deve essere solo un contenitore ma soggetto politico
Montesquieu
-
NO A GREXIT
L’Europa eviti il suicidio collettivo
-
Il ministro dell'Economia
Padoan: lavoreremo alla ripresa del dialogo, conta l’economia reale
-
LO SCENARIO
Subito un prestito ponte
-
gli economisti
Sachs: la mia soluzione per la Grecia