Lettere

Se non ce la faccio io che sono ceto medio, come fanno gli altri?



Spunta l'ipotesi di un decreto legge per finanziare la protezione civile attraverso un ulteriore aumento delle accise sui carburanti e una tassa sugli sms. Le telecomunicazioni sono uno dei pochi settori che ancora tira e che genera profitti anche grazie alla dipendenza da telefoni e smartphone dei giovani. Ho la sensazione che una tassa sugli Sms possa affossarlo.
Carmelo Smeriglio
Mola di Bari
Finanziamento ai partiti/1
Ancora una volta i nostri politici hanno perso un'occasione per dare esempio di correttezza. I recenti scandali sull'utilizzo dei fondi pubblici da parte dei tesorieri di alcuni partiti vengono risolti con un aumento dei controlli contabili. Sarebbe stato molto meglio pensare a ridurre i "rimborsi" elettorali che sono quattro volte maggiori delle spese effettivamente sostenute e che non hanno pari in alcun paese del mondo. Come sempre, i sacrifici spettano solo agli altri.
Lorenzo de Conciliis
Foggia
Finanziamento ai partiti/2
Riguardo alla riforma del finanziamento pubblico, mi ha sorpreso la norma che prevede che i partiti potranno investire la propria liquidità nei titoli di Stato. Poiché sono dei rimborsi elettorali, vorrei capire perché lo Stato dovrebbe destinare dei soldi a dei partiti a fondo perso e come possano, questi, fare degli investimenti con dei soldi che potrebbero invece essere spesi (molto meglio) per la comunità!
Silvano Stoppa
Cesano Boscone (MI)
La legge del mercato
Siamo tutti precari: ricchi e poveri, giovani e anziani, dipendenti e autonomi. Questi ultimi sono precari per antonomasia: la loro operatività dipende dalla costante richiesta dei beni e servizi, da lui forniti a clienti e utenti. Tali operatori economici non hanno la certezza del mensile fisso (corrisposto agli statali anche durante i periodi di recessione, crisi, vacche magre). «Il lavoratore indipendente fronteggia rischi elevati e assicura al consorzio civile la necessaria elasticità», diceva Einaudi. Il progresso abbisogna d'imprese efficienti, capaci d'adeguarsi alle alterne vicende congiunturali. Per forti e durevoli riduzioni di fatturato, la sana sopravvivenza dell'impresa costringe a licenziare una parte dei dipendenti che hanno comunque diritto alle tutele dello Stato: ammortizzatori sociali, cassa integrazione, indennità di disoccupazione e quant'altro. È, purtroppo, la legge del mercato. Dura, ma sempre legge è.
Lettera firmata
Serve più semplificazione
Per ottenere l'incentivo spettante per l'assunzione di lavoratori "giovani genitori" occorre compilare il modello Unilav, quindi compilare la richiesta on-line sul sito dell'Inps che a sua volta richiede un numero di dichiarazione rilasciato dalla Direzione provinciale del Lavoro in seguito al deposito presso la stessa del modello Durc. Un po' più di semplificazione non farebbe affatto male.
Ludovica Tolomelli
Domande di una quarantenne
Ho quasi 39 anni, una laurea in ingegneria, un master in logistica, un buon lavoro in banca come piccolo quadro, una bella casa ed un marito con un ottimo stipendio. Rappresento, insomma, quella fetta di popolazione che una volta si chiamava media borghesia; alta, se guardo le statistiche relative alle dichiarazioni dei redditi in Italia. Ebbene, qual è il problema? Il problema è che per l'ennesima volta mi sono sentita presa in giro da una classe dirigente che non ha la voglia di premiare il merito. Eppure avevo creduto ad un governo che prometteva licenziamenti per i fannulloni, la prima legge davvero paritaria per le donne (e dov'è finita la paternità obbligatoria? Tre settimane? Ma cos'è, una burla?), sacrifici per tutti per rilanciare l'economia. I sacrifici ancora una volta, siamo noi a farli: sempre più tasse, sempre più costi, sempre meno detrazioni e deduzioni. La domanda a questo punto sorge spontanea: se non ce la faccio io, rappresentante della media borghesia, qualcuno mi spiega come possono farcela tutti gli altri?
Alessandra Vandone Dell'Acqua