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Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2012 alle ore 08:15.

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Parlare di rilevanza "economica" della famiglia significa parlare anche delle donne, delle loro scelte quotidiane in merito al lavoro in casa e fuori casa, delle loro decisioni più profonde circa i legami costitutivi, come il rapporto con il marito e il rapporto con i figli… È giusto riconoscere grande importanza alla libertà delle donne nel decidere se lavorare in casa o fuori casa e secondo quali tempi e modalità. Per dare sostanza a questa libertà, è giusto esaminare, come affermano gli esperti, gli effetti di decisioni politiche alternative, sia in ambito fiscale (detassare il lavoro femminile? Applicare correttivi alla tassazione individuale che tengano conto dei carichi familiari?), sia in ambito socio-assistenziale (congedi parentali? asili nido? e così via).
Sarebbe però assai pericoloso analizzare le diverse soluzioni con una visione miope, cioè entro un orizzonte di libertà puramente individualistico. Anche la dimensione economica della famiglia conduce a riconoscerla come il luogo in cui si generano le cosiddette "risorse umane". Non dove si riproduce la razza umana, ma dove realmente viene educata la piena fioritura dell'umano. Non bastano cibo, alloggio e qualche forma di addestramento a "cavarsela da soli" per fare una persona intera, unita in sé, capace di custodire e generare relazioni: l'umano infatti fiorisce nel suo costante tendere "oltre". Quale sviluppo, quale progresso sarebbero possibili senza che ci fosse una reale cura di questo?
L'appartenenza alla rete familiare costituisce un decisivo fattore di sviluppo economico e imprenditoriale, di elevata performance nel sistema educativo, di riduzione del tasso di partecipazione a reti criminali e così via. Lo documentano innumerevoli studi relativi ai più diversi contesti. La famiglia, inoltre, è il luogo in cui è possibile convivere con l'incertezza e specialmente la pesante incertezza dei nostri tempi di rapido cambiamento. È di vitale importanza poter contare sulla solidarietà tra le generazioni, sia nelle economie ad alto reddito, sia nei contesti di povertà. Questo vale anche per la nostra Italia che è, al contempo, un paese con un bassissimo tasso di natalità e un basso tasso di occupazione femminile. Non è un caso che, a differenza di quanto comunemente si crede, i due dati siano correlati positivamente! Questo fatto, da solo, dice dell'importanza di guardare alla famiglia e alla questione femminile dentro una prospettiva di relazioni, e non dentro lo stereotipo di prospettive individualistiche con cui normalmente la si guarda. Non dice adeguatamente la persona chi non la concepisce come io-in-relazione.
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I convegni con il Gruppo 24 Ore
In vista del settimo incontro mondiale delle famiglie – dal 29 maggio al 3 giugno 2012, a Milano – proseguono i dibattiti organizzati da Gruppo 24 Ore
e Fondazione Milano Famiglie 2002
Secondo appuntamento giovedì 19 aprile (alle 18) al Centro San Fedele di Milano. Interviene il card. Ennio Antonelli
www.ilsole24ore.com/family2012
Il programma e le modalità di iscrizione

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