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Questo articolo è stato pubblicato il 18 aprile 2012 alle ore 06:46.
L'ultima modifica è del 18 aprile 2012 alle ore 08:30.

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In questa crisi così seria è più urgente del solito riflettere sui rapporti tra economia e cultura e sulle modalità per renderli più produttivi, come mostrato dall'attenzione ricevuta dal Manifesto per la Cultura del Sole 24 Ore e dal seminario di ieri, all'Università Iulm, tenuto da Stephan Frucht, direttore del Kulturkreis (Commissione Cultura dell'Associazione Federale delle Industrie Tedesche). Il Kulturkreis ragguppa circa 400 membri: Bayer, Commerzbank, Daimler, Deutsche Bank, Deutsche Telekom, Siemens, oltre a molte imprese di varia dimensione e ad alcune fondazioni culturali di matrice aziendale. L'approccio del Kulturkreis è interessante in quanto è incentrato su una forma di sostegno diretto e concreto alla produzione artistica tedesca, con attenzione ai giovani artisti. La biografia del suo direttore illustra il senso di questo approccio: Frucht è un musicista professionista di notevole livello. Allo stesso tempo, ha sviluppato competenze nel campo della gestione e del diritto culturale: presenta un profilo ideale di quello "specialista interdisciplinare" che sempre più sarà necessario per affrontare i progetti a cavallo tra la dimensione economica e quella culturale.

Fin dal 1951, il Kulturkreis ha sostenuto più di mille artisti in vari ambiti, diventando spesso la prima realtà istituzionale a fornire un supporto economico a personalità che sarebbero diventate figure di riferimento della scena culturale tedesca (per fare qualche nome: scrittori come Ingeborg Bachmann, Heinrich Böll, Gunther Grass o Thomas Bernhard, artisti visivi come Thomas Demand, Rosemarie Trockel o Wolfgang Tillmans). Il Kulturkreis è attivo nel portare in Germania i fermenti più interessanti della scena mondiale che presentano legami significativi con il Paese, come testimonia l'iniziativa di far tradurre per la prima volta in tedesco, alla fine degli anni 80, l'opera dello scrittore turco Orhan Pamuk. È interessante il fatto che il supporto venga fornito non quando l'artista si trova già al vertice del riconoscimento, ma quando ha più bisogno di sostegno, a inizio carriera, quando il suo lavoro può essere messo in discussione in quanto, come è noto, la produzione culturale più interessante e innovativa è spesso controversa e disturbante e fatica inizialmente a raccogliere consenso.

Nelle aree della letteratura, delle arti visive e della musica si organizzano tre premi annuali per il sostegno ai talenti emergenti, e sono operanti gruppi di lavoro su temi quali il collezionismo aziendale, la sponsorizzazione artistica, la formazione in ambito culturale, i progetti culturali internazionali, la responsabilità sociale d'impresa. È poi assegnato un premio annuale sulla sponsorizzazione culturale che è aperto a realtà aziendali di ogni dimensione, a prescindere dal budget impegnato, con attenzione alla visione strategica che ha guidato il progetto e ai risultati ottenuti.
Il modello del Kulturkreis è un esempio stimolante di declinazione pragmatica della relazione tra economia e cultura: si lavora con i produttori culturali, sulla base di un nucleo di competenze interne attentamente selezionate, con appuntamenti annuali che danno agli artisti tedeschi emergenti un incentivo a lavorare con continuità e a stabilire un dialogo con le realtà economiche del Paese. Pertanto, il Kulturkreis è una piattaforma di scambio tra i due mondi che permette a molte aziende affiliate di portare avanti i propri programmi anche sulla base delle informazioni e degli stimoli ricevuti all'interno dell'attività associativa. È un modello su cui riflettere in un momento in cui le risorse pubbliche per la cultura si fanno in Italia sempre più magre e in cui si corre il rischio di depotenziare più di quanto non sia già accaduto in passato la scena culturale del nostro Paese, che mantiene malgrado tutto ancora una sua forte energia e vivacità.

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