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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2012 alle ore 08:13.
L'ultima modifica è del 06 maggio 2012 alle ore 19:45.
Dopo il tragico naufragio della Costa Concordia davanti all'isola del Giglio, la compagnia italiana del gruppo Carnival ha reagito come non tutte le aziende sono capaci di fare, di fronte ad eventi tali da metterne in forse la stessa esistenza: ha mostrato di voler trarre un insegnamento da quanto successo. Ieri, l'ad del gruppo, Pier Luigi Foschi, ha annunciato il varo di sette nuove misure per garantire la sicurezza dei passeggeri a bordo, che la Costa ha deciso di adottare spontaneamente e che vanno oltre a quanto prescritto dalle, già rigide, norme internazionali di safety.
Si tratta di un provvedimento che ha l'obiettivo di recuperare, in toto, alla compagnia la fiducia dei propri clienti. E se è vero, come ha detto Foschi, che le prenotazioni di aprile 2012 hanno superato del 25% quelle dello stesso periodo dell'anno scorso, l'opera sembra a buon punto. Certo l'operazione è stata aiutata dall'abbassamento dei prezzi delle cabine, attuato da Costa dopo l'incidente. Tuttavia, puntare sulla sicurezza e sul rispetto delle regole per superare i momenti difficili è un innegabile atto di responsabilità.
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