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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2012 alle ore 08:16.

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La tappa più breve (da Savona a Cervere, 121 chilometri) è stata anche una delle più noiose del Giro con una vittoria che, potremmo dire, quasi scontata. Terzo successo per Mark Cavendish, al termine quasi di una scampagnata con lo sprint di tutto il gruppo. Va sottolineato che il velocista inglese non ha saputo sfruttare al meglio il lavoro della sua squadra (Sky) ma è stato abile nell'approfittare del treno Greenedge impegnato a lanciare Matthew Goss. Ma oltre che abile questa volta è stato anche un po' fortunato: se l'australiano non si fosse spostato sulla destra non si sarebbe aperto il corridoio che gli ha consentito di transitare primo sotto lo striscione del traguardo. Vittoria, comunque, limpida a dimostrazione dell'assoluta supremazia in questa specialità.

Oggi finalmente il Giro d'Italia fornirà i primi verdetti anche se non definitivi. Si entra nell'ultima settimana e si comincia con una doppia salita: prima il Col de Joux e poi l'arrivo in quota a Cervinia. Entrambe non sono eccessivamente impegnative anche se molto lunghe (rispettivamente 22 e 28 chilometri). Ci sarà, quindi, una prima selezione e dai piazzamenti si potrà intuire la condizione di tutti i pretendenti al successo finale.

L'arrivo a Cervinia (2.001 metri) mi fa tornare alla mente un ricordo amaro. Qui, nel 1997 Pavel Tonkov (allora leader della Mapei) ha perso il Giro a vantaggio di Ivan Gotti. Quel giorno (particolarmente triste perché ero presente in corsa) è mancato l'apporto della squadra anche per l'indisciplina tattica di un nostro corridore (Giuseppe Di Grande) che non ha consentito a Tonkov di chiudere il buco su Gotti che, così, ha conquistato il Giro '97.

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