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Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2012 alle ore 07:20.

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Sulle Dolomiti è cominciata la gara ad eliminazione tra i favoriti al successo finale del Giro. Sembra, però, una gara senza grandi strappi: ieri, nella tappa Falzes-Cortina con la scalata del temibile Passo Giau, è saltato il ceco Roman Kreuziger arrivato al traguardo con oltre 11 minuti di ritardo.

Dove ha vinto ancora lo spagnolo Oliver Rodriguez che ha battuto allo sprint Ivan Basso confermandosi al vertice della classifica generale.
Frazione dura che non ha prodotto straordinarie differenze. I big sono arrivati nel gruppetto di testa e un'ulteriore scrematura è rinviata agli ultimi due tapponi di domani e sabato: non credo che si arrivi alla cronometro di Milano con i giochi ancora aperti.
In attesa di più visibilità (oggi è in programma l'ultima tappa per velocisti con la San Vito di Cadore-Vedelago di 149 chilometri) il lotto dei favoriti si riduce a un poker: Rodriguez, Basso, il canadese Ryder Hesjedal e Michele Scarponi. Il marchigiano ha sofferto nella parte finale del percorso, dimostrando di non essere particolarmente brillante. Al contrario Hesjedal si conferma cliente pericoloso.

Anche ieri la Liquigas ha scandito la corsa. Basso è sempre stato nelle posizioni di testa; sia dagli ambienti della sua squadra sia dai tecnici del Centro Mapei di Castellanza arrivano segnali confortanti sulla condizione. Sembra avere le possibilità di recuperare il minuto e 22 secondi di ritardo dall'attuale maglia rosa.
Non sarà spettacolare e scoppiettante come i Giri del passato ma quello di oggi mi sembra un ciclismo più vero e più umano, dove i corridori affrontano con regolarità le salite più dure evitando di sprecare energie che non ci sono.

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