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Questo articolo è stato pubblicato il 26 maggio 2012 alle ore 08:14.

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«Occorre più che mai investire in cultura, formazione, letteratura». I principi del Manifesto per la cultura del Sole 24 Ore sono risuonati anche ieri a Padova, durante la selezione della cinquina del Premo Campiello (organizzato dagli industriali del Veneto e giunto all'edizione numero 50), nelle parole del presidente della giuria dei letterati di quest'anno, il filosofo Massimo Cacciari. «Speriamo che anche questa manifestazione aiuti la crisi di sistema che attraversiamo - ha detto -: se non investiamo nel patrimonio letterario e culturale non ci sarà alcuno sviluppo per noi e per l'Europa». Stesse parole da Massimo Pavin, presidente di Confindustria Padova, che ha richiamato il Manifesto lanciato da queste colonne, e medesimi auspici nel discorso di presentazione e ringraziamento di Andrea Tomat, presidente degli industriali veneti.

Per quanto riguarda i romanzi selezionati, la giuria ha scelto alla prima votazione i libri di Carmine Abate, La collina del vento (Mondadori); Più alto del mare, di Francesca Melandri (Rizzoli); Il senso dell'elefante, di Marco Missiroli (Guanda) e Tutti i colori del mondo, di Giovanni Montanaro (Feltrinelli). C'è stato bisogno di un secondo giro di votazioni per il quinto finalista, Marcello Fois, con Nel tempo di mezzo (Einaudi). Da qui a settembre, i finalisti saranno impegnati in un tour estivo che li porterà in diverse città (tra cui Milano, Roma, Assisi, Asiago e Cortina), in attesa della serata finale, prevista alla Fenice di Venezia il 1° settembre, quando verrà proclamato il supervincitore grazie ai voti dei 300 lettori della giuria popolare. Il premio Opera prima 2012 è già stato assegnato: vince Roberto Andò con Il trono vuoto (Bompiani).

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