Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2012 alle ore 06:37.

My24





L'impegno sull'Italia di Deutsche Bank e l'operazione Ltro



In merito all'articolo pubblicato sul Sole 24 Ore di sabato 2 giugno dal titolo "Deutsche gioca sui prestiti Bce", Deutsche Bank tiene a precisare che, come riscontrabile nel Bilancio 2011 di Deutsche Bank Spa (consultabile sul sito internet), l'Istituto presentava in Italia al 31 dicembre 2011 un volume di impieghi verso la clientela superiore ai depositi. Tale sbilancio, pari a oltre il doppio dei 3,5 miliardi ricevuti da Deutsche Bank Spa nella recente operazione Ltro, è la migliore testimonianza della costante e continua volontà del gruppo Deutsche Bank nel fornire supporto concreto al nostro Paese, alle sue famiglie e al suo tessuto imprenditoriale. La partecipazione di Deutsche Bank Spa all'operazione Ltro si inquadra, pertanto, nell'ordinaria attività di Tesoreria dell'Istituto, con l'obiettivo di continuare a sostenere l'erogazione di finanziamenti alla clientela italiana. Deutsche Bank, che nel nostro Paese rappresenta uno dei principali istituti esteri con oltre 3.800 dipendenti, 1.450 promotori finanziari e 550 punti vendita sul territorio, conferma così nuovamente il proprio storico impegno verso l'Italia, primo mercato europeo per il gruppo Deutsche Bank dopo la Germania.
Flavio Valeri
Chief Country Officer
Deutsche Bank Italia
Apprendiamo con piacere che Deutsche Bank Spa ha coperto lo sbilancio di funding in Italia (impieghi superiori alla raccolta) con prestititi della Bce per 3,5 miliardi di euro. Mai nessuno ha messo in discussione il fatto che Deutsche Bank Spa abbia un'attività florida e redditizia in Italia. Ciò che si voleva criticare è invece il comportamento della casa-madre Deutsche Bank, che sui prestiti della Bce (come si evince dalle dichiarazioni) ha avuto un atteggiamento poco trasparente, certamente meno chiaro dei concorrenti. Fatto sta che i prestiti, per circa 9 miliardi di euro, sono stati effettivamente richiesti, come conferma Flavio Valeri. E che quando è stata chiesta spiegazione sulla destinazione dei fondi, dalla Germania non hanno mai menzionato l'Italia. (A.Pl.).
Quanto tempo perso
Ho ricevuto ieri per posta ordinaria la richiesta (data: 19 aprile) dell'Agenzia delle entrate di inviare documentazione atta a verificare la correttezza del Modello 730/2010, presentato tramite Caf regolarmente delegato dall'Agenzia stessa. Sono un lavoratore dipendente monoreddito, mia moglie è pensionata, mia figlia frequenta l'Università. Non sono proprietario immobiliare né terriero (e non sono un trader finanziario fai-da-te); non ho capitali all'estero (possiedo un'auto di cilindrata medio-piccola!). Ho chiesto di inviare i documenti a mezzo Pec: impossibile; attraverso posta assicurata: «meglio di no»; ho chiesto un appuntamento: «impossibile». Quanto tempo perso...
Carlo Antolini
Pandino (CR)
Alla larga dalle monete locali
Non so se sia chiaro agli italiani quali siano le conseguenze di un'ipotetica uscita dall'euro. Purtroppo questo pericolo sta diventando reale a causa del peggioramento della crisi dell'Eurozona. Mi preoccupa il fatto che molti politici stiano sostenendo il ritorno alla lira come opportunità. Non è così. Anzi il ritorno alla lira sarebbe una condanna a un inarrestabile declino economico. Il ritorno alla lira significherebbe una forte svalutazione della moneta, un'impennata dell'inflazione e un aumento dei debiti precedentemente valutati in euro.
Lettera firmata
Genova
Il valore delle primarie
Che cambi o meno la legge elettorale, i partiti devono aprirsi alla società civile mediante le primarie che debbono essere in primo luogo le primarie delle idee e poi quelle dei candidati. Sarebbe opportuno individuare la lista delle priorità, valutate dagli aderenti al partito o dalla coalizione che promuove le primarie; imporre a ogni candidato di esporre, per esempio su internet, le proprie idee in merito alle soluzioni da dare ai problemi prioritari; scegliere i candidati al voto. Per evitare di promuovere personaggi che, grazie a fondi o a relazioni non trasparenti, si impongano senza neanche chiarire il proprio pensiero a chi li elegge.
Lettera firmata
Roma

Shopping24

Dai nostri archivi