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Questo articolo è stato pubblicato il 01 luglio 2012 alle ore 15:37.

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FRANCOFORTE. La Banca centrale europea si prepara a tagliare i tassi d'interesse. L'aspettativa più diffusa sui mercati è che possa trattarsi di una riduzione del tasso principale di finanziamento di 25 punti base dall'1% al minimo storico dello 0,75, ma un'opinione di minoranza ritiene che la Bce possa spingersi a un taglio di 50 punti base.

Divisi invece i pareri sul fatto l'azione dell'Eurotower per contrastare la contrazione dell'economia e la stagnazione del credito possa estendersi a nuove misure non convenzionali, come un'altra operazione di liquidità a lungo termine (Ltro) per il sistema bancario. A Francoforte non amano che le decisioni del consiglio (che si riunisce mercoledì e giovedì) vengano interpretate come un do ut des con l'azione dei Governi, però non c'è dubbio che il risultato del vertice europeo di giovedì e venerdì scorso può avere indotto i banchieri centrali a considerare che la politica si sta finalmente muovendo nella giusta direzione, dopo le insistite sollecitazioni del presidente della Bce, Mario Draghi.

Diverse misure annunciate, fra cui anzi tutto la possibilità di ricapitalizzare le banche con le risorse dei fondi salva-Stati, rispondono ai suggerimenti avanzati da tempo dalla Bce. Anche l'avvio dell'unione bancaria con la creazione di un'autorità di vigilanza europea (che verrà attribuita alla Bce stessa) è un elemento in linea con le indicazioni di Draghi. Anche se è destinato a creare qualche problema di riorganizzazione all'istituto di Francoforte, che al momento non è dotato delle competenze sufficienti per esercitare la funzione di vigilanza. L'adeguamento a questo compito richiederà un lavoro di mesi e anche un'attenta definizione dei campi riservati alla politica monetaria e alla supervisione, in modo che non si creino conflitti.

Meno problematico invece l'altro incarico assegnato dai capi di Stato e di Governo dell'Eurozona alla Bce, quello di fare da agente dei fondi salva-Stati nell'eventualità di interventi per stabilizzare i mercati. Questa ipotesi era già prevista dagli accordi dello scorso anno e all'Eurotower il lavoro tecnico è già stato completato. La Bce è quindi pronta a entrare in azione se se ne presentasse la necessità ed è sollevata dal fatto che non venga messo in gioco il suo bilancio per questi interventi e anzi si allenti la pressione perché intervenga a sua volta direttamente.

Nell'immediato, però, l'attenzione è concentrata sulle decisioni di politica monetaria dei prossimi giorni. Un taglio dei tassi sarebbe pienamente giustificato dal nuovo peggioramento delle condizioni economiche nell'area euro e dall'andamento dei sondaggi fra gli operatori emersi dopo la riunione di giugno, quando peraltro Draghi aveva già parlato di intensificazione dei rischi. L'inflazione è scesa al 2,4% e secondo diversi economisti di mercato può convergere più rapidamente del previsto verso il 2%, anche per il calo del prezzo del petrolio. Il presidente della Bce aveva detto di non contare molto sul canale dei tassi d'interesse per trasmettere gli impulsi della politica monetaria in un momento in cui i mercati sono semiparalizzati.

Anche la domanda di credito (a maggio i prestiti al settore privato nell'area euro sono scesi per la prima volta da oltre due anni) difficilmente sarà sollecitata da una riduzione del costo del denaro. Ma il taglio (25 punti base sono già nei prezzi di mercato) avrebbe una funzione simbolica, che la Bce è pronta a reagire a fronte del deterioramento delle condizioni economiche, e potrebbe causare un indebolimento dell'euro, con un certo effetto espansivo. Ne beneficerebbero inoltre i bilanci delle banche, in quanto il loro accesso al credito della Bce sarebbe meno costoso, anche per le Ltro il cui costo è legato al tasso principale. Non è ancora chiaro invece se verrà tagliato anche il tasso sui depositi delle banche presso la Bce, che restano molto alti: secondo alcuni rimarrà invariato allo 0,25%, altri pensano a una riduzione di 15 punti base, altri ancora un azzeramento, che non sarebbe più un tabù per l'Eurotower.

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