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Questo articolo è stato pubblicato il 06 luglio 2012 alle ore 06:37.

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Non è nelle banche il veleno dello scorpione



A osservare gli ultimi fatti di cronaca viene alla mente la favola dello scorpione e della rana che devono attraversare il fiume... Fuor di metafora, il ruolo dello scorpione è quello del sistema bancario: alterazione del Libor, derivati, finanziamenti pubblici, della Fed e della Bce utilizzati per operazioni in proprio e non a sostegno dei sistemi produttivi, interventi privilegiati a favore di investitori professionali in sede di Ipo (Facebook docet…), bonus immeritati, conflitti di interesse di palmare evidenza, amenità varie. Mi chiedo: fino a quando dovremo accettare questo gioco dello scorpione?
Corrado Griffa
Caro lettore, i mali del settore finanziario e i malanni che provocano a molti, economia reale compresa, sono purtroppo noti. Porvi rimedio richiede nuove regole, tempo e una nuova cultura non facile da creare. Anche perché il potere della lobby in campo non è da poco. Detto questo, in Europa, non tutta la finanza è tossica e tanto meno nociva. Al contrario le banche sono(o dovrebbero tornare presto a essere) linfa vitale per economia e sviluppo. Il paragone con lo scorpione mi sembra improprio.
Diversamente abili
Sono stati assolti i dodici calciatori del Bologna rei di aver usato impropriamente un pass per invalidi civili per entrare nel centro della città, perché - si legge in un passaggio della richiesta di archiviazione avanzata dal procuratore aggiunto Valter Giovannini, e accolta dal gip Alberto Ziroldi - «...vivono in una sorta di bolla immateriale che, salvo rare eccezioni, li mantiene avulsi dal quotidiano, al limite dell'incapacità di badare agli affari correnti di natura burocratica...». Una motivazione a dir poco stucchevole. Chissà cosa ne pensano quelle centinaia di persone, che pur avendo bisogno di aiuti in quanto veramente diversamente abili, non riescono a ottenere quanto loro è dovuto.
Silvano Stoppa
Cesano Boscone (MI)
Economia e calcio secondo Monti
Il presidente del Consiglio Mario Monti ci vedeva lungo. In un suo articolo, apparso sulla stampa nazionale trent'anni fa, parlava dell'Italia pallonara e della sua economia. In quell'occasione scrisse, riferendosi al rigore sbagliato da Cabrini nella finale del campionato mondiale contro, guarda caso, la Germania: «...il nostro punto debole è stato il rigore. Come in economia». A trent'anni di distanza i temi calcistici ed economici sono ancora attuali. Corsi e ricorsi. Vico docet.
Vito Romaniello
La linea B del metrò romano
Prendere fra le 17 e le 18 la metropolitana linea B direzione Laurentina–Rebibbia, a una fermata prima di Termini (es. Colosseo, Circo Massimo) è davvero un'impresa. Il più delle volte si trovano convogli ancora antidiluviani privi di aria condizionata e che - passando a troppa distanza di tempo l'uno dall'altro - si riempiono a dismisura, spesso con rischio fisico per le persone che si accalcano. Questo è il prezzo che gli utenti della linea B devono pagare per le tre nuove ridicole fermate da piazza Bologna a Conca d'Oro. E il prezzo del biglietto è aumentato del 50 per cento.
Lettera firmata
Roma
Oragnizzazione e conti del Cnel
Riguardo alla risposta data a un lettore sul Sole 24 Ore di ieri sull'opportunità di chiudere il Cnel, pur non entrando nel merito delle opinioni espresse, è mio dovere precisare alcuni punti. Come previsto dalla legge e ampiamente riportato da tutta la stampa nazionale, compresa la vostra testata, i consiglieri del Cnel sono 64 e non 121.
Quanto al bilancio, il Cnel, unico esempio tra gli enti pubblici, ha restituito alle casse dello Stato la non irrilevante somma di 3,5 milioni di euro, quale frutto di un'oculata politica di organizzazione e razionalizzazione dei costi. Tale operazione è stata accompagnata da una lettera del presidente Marzano al presidente Napolitano e al premier Monti (lettera recapitata al vostro e a tutti i giornali, il 6 giugno).
Infine, in un recente comunicato stampa della presidenza del Consiglio dei Ministri, si ringrazia il Cnel per il contributo dato alla formazione del Piano nazionale di riforme (Pnr); così come i maggiori quotidiani italiani hanno riportato ampi stralci del documento di spending review approvato dall'assemblea del Cnel del 17 giugno.
Valerio Gironi
Portavoce del Presidente Cnel

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