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Questo articolo è stato pubblicato il 07 luglio 2012 alle ore 08:38.
L'ultima modifica è del 07 luglio 2012 alle ore 09:25.

Peter Sagan fa il tris, ma ieri il Tour de France ha rischiato di perdere due pretendenti al successo finale coinvolti in una rovinosa caduta a 25 chilometri dall'arrivo lungo un rettilineo in piena campagna. Partiamo ancora da qui; ieri sono stati almeno quattro i capitomboli (addirittura alcuni ciclisti sono scivolati mentre si presentavano alla partenza).
L'ultimo è stato disastroso e ha coinvolto il lussemburghese Frank Schleck e il canadese Ryder Hesjedal, arrivati doloranti al traguardo con pesanti distacchi. Non mi stanco di ripetere che questi percorsi hanno scarso interesse dal punto di vista sportivo e rischiano di condizionare le classifiche perché per un episodio accidentale possono escludere anche i big.
Il finale di tappa (da Epernay a Metz di 207,5 chilometri) ha esaltato la stella emergente. Davvero un fenomeno lo slovacco Sagan capace di vincere sia in una volata di gruppo sia in situazioni dove sono da mettere in mostra le doti di finisseur. Ieri ha preceduto di prepotenza il tedesco André Greipel che ha mancato la tripletta forse anche per le conseguenze di due cadute in cui è rimasto coinvolto. Spettacolare il gesto da funambolo di Sagan: il velocista della Liquigas ha dribblato con un numero il corridore che lo precedeva ed è rimasto improvvisamente sui pedali per la rottura della catena.
Fabian Cancellara (sempre in testa alla classifica generale) è il più soddisfatto: da oggi è diventato il primatista tra i ciclisti che hanno indossato la maglia gialla senza aver vinto il Tour de France. E oggi primo arrivo in salita: una salita certamente non irresistibile (anche se ci sono 6 chilometri con punte al 20%) ma tra i favoriti ci saranno i primi chiarimenti su ambizioni e condizioni di forma.
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