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Questo articolo è stato pubblicato il 02 agosto 2012 alle ore 07:45.

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I taxisti milanesi dovranno imparare un centinaio di parole di inglese e soprattutto maneggiare con accettabile disinvoltura le carte di credito, fenomeno raro all'ombra della Madonnina. Per Giuseppe Sala amministratore delegato di Expo 2015 il successo dell'evento milanese passa anche da pillole di globalizzazione meneghina per aggiornare i microritmi dell'esistenza quotidiana.

Londra 2012 offre suggerimenti di cose da fare e da non fare per il successo dell'esposizione internazionale che dovrà coniugare al meglio il tema di fondo, nutrimento e alimentazione, con agli altri pezzi forti d'Italia, dalla cultura allo sport. Lo sport d'eccezione come hanno svelato ieri a Londra Giuseppe Sala e Franco Carraro annunciando che Milano si batterà per ottenere la finale di Champions League nel maggio 2015 in coincidenza con la grande esposizione internazionale.
La notizia della liaison fra Expo e calcio arriva a Casa Italia, ovvero il Queen Elizabeth Center di Londra, insieme con le immagini del trionfo di Daniele Molmenti. A guidare l'applauso per l'ultimo colpo di pagaia del massiccio friulano nelle acque bianche di Lee Valley è Franco Carraro, l'uomo che farà da ufficiale di collegamento fra il Coni ed Expo per arricchire di eventi sportivi la lunga stagione dell'esposizione milanese. «Da qui a settembre - precisa - dovremo convincere l'Uefa a scegliere Milano nel 2015 e non, come si dice, nel 2016. Milan e Inter dovranno lavorare ventre a terra. Si tratta di sciogliere il dubbio che Milano non possa reggere all'urto congiunto di Expo e Champions». L'azione di lobbying è in pieno svolgimento e non finirà lì. «Penso al basket e quindi ad Armani», aggiunge l'ex ministro, già sindaco di Roma e membro del Comitato olimpico internazionale.

Expo 2015 chiama London 2012, quindi, e lo fa illustrando i grandi numeri di un evento che ha altre dimensioni e altri problemi rispetto alle Olimpiadi, ma si muove nel solco di un'organizzazione inevitabilmente elefantiaca. Si pensi ai trasporti, ma non solo. «La sicurezza è fatta di tecnologia e di ruoli - dice Sala - in Cina non è stata un problema (né per l'Expo di Shangai né per l'Olimpiade di Pechino, ndr) ma per noi e per Londra è diverso. Stiamo lavorando con gli inglesi». Tema scivoloso nei dintorni di Downing street. La sicurezza ha rischiato, e rischia di avere ripercussioni se non addirittura nel governo immediatamente vicino ad esso. La danese G4S che ha avuto l'appalto per la protezione di London 2012 è stata sostituita all'ultimo istante da migliaia di soldati di Sua Maestà per manifesta inadeguatezza.
Ruoli, appunto, che non vanno confusi. L'outsourcing della sicurezza è a tutt'oggi il maggior flop di questi Giochi che procedono bene sotto tutti gli altri aspetti eccetto - ma non è un problema per l'Expo - la vendita dei biglietti. Fino a ieri anche la performance atletica britannica echeggiava quella degli uomini di G4S: buchi da tutte le parti. Canottaggio e ciclismo hanno portato le due prime medaglie d'oro al team inglese e un sospiro di sollievo a lungo trattenuto da sponsor e organizzatori di Londra 2012.

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