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Questo articolo è stato pubblicato il 05 agosto 2012 alle ore 07:38.
L'ultima modifica è del 05 agosto 2012 alle ore 14:28.

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Nella foto la sede del Banco Ambrosiano in Piazza Ferrari a MilanoNella foto la sede del Banco Ambrosiano in Piazza Ferrari a Milano

Senza contare a lungo su una figura come quella di Ciampi, Bazoli non avrebbe potuto costruire - da presidente-garante di tutti gli interessi particolari e generali - una grande banca italiana in Europa, solida anche dopo la crisi globale». Bellavite, studioso di corporate governance, non ha certo rinunciato a scrivere la sua «storia italiana» come case-study aziendale: tutti i top manager alternatisi in Piazza Ferrari e poi in Via Monte di Pietà vi hanno lasciato la loro impronta. Il libro le ha rilevate puntualmente: ma non è certo l'unica curiosità che sta già suscitando.

LA STORIA

1896 - La fondazione
L'istituto è fondato da Giuseppe Tovini, pioniere bresciano della finanza cattolica. L'istituto raccoglie piccolo risparmio ed eroga credito alle piccole imprese lombarde.

1982 - Fallimento e rinascita
Il 21 giugno, 4 giorni dopo la morte del presidente Roberto Calvi, trovato impiccato a Londra, il ministro del Tesoro Nino Andreatta, su proposta di Carlo Azeglio Ciampi, Governatore Bankitalia, commissaria l'Ambrosiano in dissesto. Il 6 agosto nasce il Nuovo Banco con 350 miliardi di capitali forniti da otto banche pubbliche e private. L'istituto ha 107 sportelli e Giovanni Bazoli è presidente.

2012 - Il gruppo Intesa Sanpaolo
Dopo una lunga serie di aggregazioni (Cariplo e Comit le più importanti) nel 2007 nasce Intesa Sanpaolo. Il gruppo è oggi fra le prime venti banche europee, ha oltre 7.100 filiali di cui 1.200 fuori italia. Lo stress test Eba di fine 2011 ha promosso tutti gli standard di solidità.

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