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Questo articolo è stato pubblicato il 24 agosto 2012 alle ore 08:07.
La crociata a favore di nuove regole nella finanza ha subito una sconfitta. Le authority americane, le più attive nelle riforme anti-crisi, sono state costrette a rinunciare a giri di vite sui fondi del mercato monetario, con i loro 2.600 miliardi di dollari in gestione.
La Sec ha cancellato un voto sulla normativa quando il suo presidente, Mary Schapiro, si è accorta di non avere il sostegno necessario a far approvare per i money market funds proposte che andavano da nuovi requisiti di capitale all'obbligo di lasciar fluttuare le azioni, abbandonando l'obiettivo della quotazione fissa a un dollaro che li ha fatti considerare a prova di rovesci. Riforme fondate su una verità che non richiede voti per essere ricordata: i money market non sono conti in banca protetti, ma investimenti a rischio, come si è visto durante la bufera del 2008. Le authority, da parte loro, dovranno ora dimostrare che una sconfitta non significa la resa sulle riforme: sia il Tesoro che la Fed continuano a ritenere necessarie nuove regole per i money market fund.
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