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Questo articolo è stato pubblicato il 05 settembre 2012 alle ore 07:45.
La creazione del metadistretto dell'aeronautica/aerospazio - aziende di Lombardia, Piemonte, Lazio, Campania e Puglia - è una buona notizia per due motivi. Il primo è generale. È sempre cosa utile creare sinergie funzionali a ridurre i costi di produzione attraverso economie di scala, utile e sensato rafforzare la massa critica di una ricerca che voglia competere a livello internazionale. Ma queste considerazioni sarebbero astratte se non si considerasse il comparto in questione.
Gli elicotteri come l'AW139 di AgustaWestland, o i satelliti di Thales-Alenia sono marchio Italia nel mondo, tecnologia di precisione e artigianato aggiornato al terzo millennio. Da questo settore - che fattura 9 miliardi all'anno - hanno lavoro 39mila dipendenti. La sola aeronautica contribuisce per l'8% al saldo attivo della bilancia commerciale. Numeri che bastano a una politica industriale che in questo caso pare funzionare. Perché - in era di risorse scarse - non agisce (solo) sui sussidi, ma seleziona filiere vitali, le spinge a fare rete, le rende più forti all'estero.
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