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Questo articolo è stato pubblicato il 15 settembre 2012 alle ore 10:17.

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È un segnale positivo quello arrivato ieri dal Consiglio dei ministri che ha approvato il regolamento per l'autorizzazione unica ambientale, una semplificazione decisiva per le piccole e medie imprese: un visto unico al posto dei sette esistenti oggi. Il Governo ha rispettato l'impegno di approvare rapidamente questo provvedimento e lo stesso premier Mario Monti ieri ha ribadito come la rapida attuazione delle riforme sia oggi la priorità per l'esecutivo. Lo aveva già detto nell'intervista al Sole 24 Ore del 29 settembre e il nostro giornale lo aveva preso in parola, avviando un lavoro di monitoraggio costante sullo stato di attuazione dei provvedimenti attuativi delle leggi approvate.

Quella di ieri è soltanto la prima approvazione perché il regolamento sulla dichiarazione unica ambientale dovrà tornare in Consiglio dei ministri per il varo definitivo dopo aver acquisito i pareri del Consiglio di stato, della Conferenza Stato-Regioni-Comuni, delle commissioni parlamentari e della Corte dei conti. La democrazia ha bisogno di sistemi di controllo complessi, ma ora serve anche responsabilità da parte di tutti gli organi istituzionali e delle forze politiche in Parlamento perché questo iter si compia nel più breve tempo possibile. È in occasioni come queste che la politica e l'intero settore pubblico hanno la possibilità di dare risposte concrete a quel vento dell'anti-politica che vede in Parlamento e nell'intero settore pubblico solo fannulloni intenti a curare gli interessi priopri anziché quelli del Paese. Qui l'interesse del Paese è chiaro: accorciare i tempi, fare in fretta, liberare subito energie imprenditoriali bloccate senza indugiare sulla difesa di qualche potere di veto particolare.

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