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Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2012 alle ore 08:13.
«Io sono un deciso sostenitore dell'abilitazione nazionale, ma le cose vanno fatte bene altrimenti danno argomenti agli scettici e si favoriscono le tante resistenze alle innovazioni».
Il nome di Valerio Onida, ex presidente della Consulta e ora alla guida dell'Associazione nazionale dei costituzionalisti che ha promosso il ricorso contro i parametri sulla classificazione delle riviste, in queste settimane di polemica è stato speso da chiunque si opponga alla nuova procedura ideata per scegliere i commissari (e poi gli abilitati): «Se lo dice Onida...». Il professore, però, ci tiene a sottolineare che nel mirino non c'è la scelta di superare i concorsi locali, ma la strada imboccata per raggiungere l'obiettivo.
Partiamo dalle chance di accoglimento del ricorso: il Tar non ha concesso la sospensiva, e su questa scelta sono fiorite le interpretazioni.
È una procedura del tutto normale, perché le norme prevedono che ciò avvenga quando l'istanza è apprezzabile e può essere soddisfatta nel merito. Certo, il rinvio a gennaio presuppone tempi lunghi, ma purtroppo queste sono le prassi del nostro sistema.
Perché avete contestato la classificazione delle riviste?
Perché nel nostro settore, e non solo, questa classificazione non c'era quando le pubblicazioni sono state effettuate, e non può essere decisa a posteriori. Un conto sono le «scienze dure», dove i parametri bibliometrici sono già impiegati e c'è un sistema controverso ma apprezzabile, altro conto sono le discipline dove non c'è mai stato nulla del genere.
Ma non pensa che anche nelle aree giuridiche e umanistiche sia utile un sistema di valutazione più oggettivo?
Un meccanismo così può essere utile, ma prima si fissano parametri chiari, e poi si giudicano su questa base le pubblicazioni successive. Altrimenti il risultato può essere opposto ai desiderata.
Cioè?
Troppa fretta e schematismo portano a soluzioni deboli, con un grosso rischio di ricorsi: sarebbe stato meglio prendersi più tempo per trovare soluzioni più sicure.
G.Tr.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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