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Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2012 alle ore 09:06.

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Quelle zucche vuote che c'entrano poco con la nostra tradizione



La festa di Halloween, ovvero delle zucche vuote, è talvolta proposta nelle scuole come un fatto culturale,in realtà con la nostra cultura ha poco a che fare.In Italia e in Europa il primo di Novembre si celebra da secoli la festa di Ognissanti e la Commemorazione dei defunti che rappresentano dei valori ben più alti rispetto a teschi,zucche,fantasmi e streghe. Stupisce però che certi insegnanti si facciano in quattro per far realizzare ai loro alunni oggetti,decorazioni e addobbi per la festa di Halloween e magari si dichiarano contrari ai canti natalizi e all'allestimento del presepe nella scuole, dimenticando che sono queste le vere tradizioni del nostro Paese.
Fabio Mendler
Non ho mai capito perché dagli stranieri importiamo gli aspetti più discutibili: dai tedeschi, i sandali, ma non il rispetto per le regole; dai francesi, lo statalismo, ma non il senso delle istituzioni; dagli americani, Halloween, ma non l'habeas corpus (autentico), la tutela dell'individuo e la voglia di competere.Certo, da noi, le scuole (o, meglio, molti insegnanti) ci mettono del loro: nell'illusione di superare le tradizioni religiose, che sanno troppo di appartenenza, si buttano a capofitto sulle seduzioni consumiste. Chissà con quale impatto sulle famiglie di fede musulmana, che certo non sostituiscono il Ramadan con la festa delle zucche. Farebbe loro bene leggere un libro recente di Georges Bernanos ("La rivoluzione della libertà", edizioni Cantagalli), nel quale il grande scrittore francese rivendicava, nell'immediato dopoguerra, una visione liberale "ispirata al rispetto cristiano della persona", e capace di contrapporsi a ogni versione di statalismo esasperato e al rischio crescente di "conformismo universale, anonimo, dotato di risorse infinite, di metodi ingegnosi e implacabili per la deformazione degli spiriti". Magari, sotto forma di zucca.
Salvati dalle fonti alternative
In Germania hanno costruito oltre 18mila pale eoliche, in Danimarca, territorio più piccolo, oltre 5mila. Ho la fortuna di abitare in Liguria, vento spesso fortissimo ma comunque forte per almeno 200 giorni all'anno. Intanto, i dati sulla occupazione anche in Liguria sono sempre più simili a uno smottamento, come quello del territorio: ma perché non si fa davvero una politica sulle fonti altrenative al petrolio? Il nostro Paese ha una conformazione ideale, vento, mare, sole: potremmo imitare il modello tedesco, che per sole, vento e mare non è paragonabile al nostro ma è in grado di sfruttare al meglio queste risorse e creare posti di occupazione veri e solidi.
Bruno Novelli
Varazze (GE)
Sistema sanitario e concorrenza
Il sistema sanitario è l'unico datore di lavoro che consente ai propri dipendenti di fargli legalmente concorrenza, fuori/intramoenia. I ministri della Sanità non dovrebbero considerarla una anomalia?
Lettera firmata
Il nucleare sicuro della Hitachi
La giapponese Hitachi ha acquistato la Horizon, l'azienda che detiene i diritti di costruzione delle nuove centrali nucleari britanniche presso Oldbury nel Gloucestershire e Wylfa ad Anglesey. Pagando la cifra di 700 milioni di sterline, Hitachi ha battuto la rivale Westinghouse Electric, subentrando ai tedeschi di Eon e Rwe che avevano abbandonato il progetto. Adesso l'azienda giapponese garantisce il rinnovo delle centrali nucleari britanniche con la costruzione di impianti aggiornati e migliorati. L'energia nucleare rimane al momento l'unica fonte, dopo gli idrocarburi e l'idroelettrico, in grado di garantire grandi quantità costanti di corrente elettrica.
Cristiano Martorella
Genova
Santanchè come Renzi
«Non sono una truffa per me ma per l'elettorato del centrodestra. La raccolta delle firme è praticamente impossibile e questo avvantaggerebbe il segretario a cui basterebbe fare poche telefonate. Non è giusto che i candidati non possano farsi pubblicità. Io credevo che alle primarie bisogna celebrare la partecipazione. A me sembra che ci si stia chiudendo a riccio e che la Sicilia non ci ha insegnato niente. Non dobbiamo avere paura, io mi fido di Angelino Alfano e spero che sulle regole venga fatto saltare il banco». Così Daniela Santanchè a proposito delle primarie del Pdl. Sembrava di sentire Renzi.
Lettera firmata

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