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Questo articolo è stato pubblicato il 28 novembre 2012 alle ore 06:39.





Sui bilanci statali si è cambiato molto per non cambiare nulla



Caro Galimberti, mi rivolgo a lei per chiederle se non ritiene che l'azione del Governo sia diventata più debole e contraddittoria da quando Monti ha elevato a ministro della Economia il suo vice Vittorio Grilli. La legge di stabilità è stata modificata dalle iniziative bipartisan in Commissione Bilancio prima e adesso approvata dalla Camera. È singolare che il ministro, dopo aver presentato la riduzione di due aliquote fiscali e mantenuto due aliquote Iva, abbia affermato «purché si mantengano i saldi previsti tutte le modifiche sono accettabili». È come se un professore di matematica si limitasse a leggere il risultato finale del problema assegnato e trovandolo esatto non esaminasse il procedimento per arrivare alla soluzione. Lo stesso è stato responsabile del Tesoro da anni e anche vice-ministro di Tremonti, ricordo che queste tecniche, accoppiate ai tagli lineari, le ha usate sempre e per troppo tempo col risultato che conosciamo. La promozione ricevuta da Grilli dal Financial Times lascia il tempo che trova anche se lo colloca solo all'ottavo posto. Condivide l'analisi?
Lettera firmata
Roma
Gentile lettore, non è un crimine cambiare opinione. Keynes disse un giorno, a qualcuno che gli contestava come avesse sostenuto opinioni diverse sullo stesso problema: «Quando i fatti cambiano, anche la mia opinione cambia. E lei non fa lo stesso, sir?». Un po' più cattivo, a proposito della molteplicità delle opinioni degli economisti, era Winston Churchill, che un giorno si lamentò come, ogniqualvolta chiedesse un parere su un problema a due economisti, avesse due risposte diverse; a meno che, aggiunse, «uno dei due non fosse Lord Keynes; nel qual caso avrò tre risposte diverse». Ora, il fatto che la Legge di Stabilità sia entrata nel Parlamento in un modo e uscita in un altro non deve stupire. Credo sia stato Bismarck a dire che sarebbe meglio non indagare su due aspetti della fabbricazione: su come si fanno le salsicce e su come si fanno le leggi. Credo che la "contradditorietà" di cui lei si lamenta sia intrinseca all'azione di un governo tecnico, sostenuto da una maggioranza eterogenea e sorretto solo dall'assenza di alternative. Meglio non ascrivere questi ondeggiamenti alle persone e guardare solo al merito. Questi cambiamenti sono giusti o sbagliati?La mia impressione è che la nuova configurazione della manovra è leggermente, ma solo leggermente, migliore di quella vecchia. Specie per quanto riguarda l'alleggerimento dell'aumento (scusi l'espressione contorta, ma siamo in emergenza) dell'Iva. I consumi sono già bassi, la gente non è contenta, i salari crescono già meno dell'inflazione, e un appesantimento delle imposte indirette era una soluzione poco indicata. In ogni caso, questa Legge di Stabilità farà poco, nel bene e nel male. È più importante quello che succede in Europa, con la crisi da debiti sovrani, e quel che succede in America e in Cina, con l'economia reale. E in questi cruciali ambiti si vede qualche segnale positivo.
Che rabbia la tredicesima
Per rispetto di coloro che la tredicesima non ce l'hanno, né l'hanno mai avuta, siccome autonomi o liberi professionisti, gradirei che si parlasse un po' meno del fatto che quella mensilità se ne andrà per le imposte. Chi ne è sprovvisto non è esentato dai pagamenti, deve ricorrere ai risparmi per placare la voracità del fisco. A essere rigorosi, è il caso di ricordare che la tredicesima 2012 rischia di essere più magra del solito. C'è stata una esplosione di ore di cassa integrazione e, siccome la tredicesima si basa sulle ore lavorate realmente, è evidente che per molti potrebbe diventare una mezza mensilità. Insufficiente per pagare il salasso del saldo Imu, le rate del mutuo e costituire un fondo per i regali.
Mario Moreggi
Presto che è tardi
Con la data del voto fissata al 10 marzo i giorni per portare in porto le riforme avviate dal Governo Monti sono pochi. Bisogna fare presto. Quando le aziende o i professionisti hanno delle scadenze, ricorrono allo straordinario e al lavoro notturno, a maggior ragione possono e devono ricorrervi i rappresentanti del Paese in Parlamento.
Davide Albani
Misinto (MB)
Il merito a scuola
Da una trentina d'anni la scuola subisce tagli e riduzioni di spesa. Chi protesta oggi è fuori dalla realtà. Attorno la crisi è stringente. Finché non si arriverà alla valutazione delle scuole, degli apprendimenti degli allievi, e dell'operato dei docenti, l'istituto scolastico sarà sempre oggetto di critiche. Generaliste. Uno sparare nel mucchio che poco giova al miglioramento della scuola stessa.
Sergio Benetti
Dueville (VI)

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