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Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2012 alle ore 07:44.

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Oltre l'economia, l'altro fronte di sviluppo dell'intelligence in questo momento è la lotta al cyber crime. Nel reparto costituito da Aise (agenzia per l'estero), Aisi (agenzia per l'interno) e Dis (coordinamento) si stanno rafforzando e costituendo strutture ad hoc per fronteggiare in modo organizzato e programmatico una minaccia ormai diffusa, dilangante e dagli esiti imprevedibili ma certo ad alto rischio.

Ne ha parlato mercoledì scorso al Copasir (il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) il generale dell'Arma Arturo Esposito, direttore dell'Aisi. E oggi all'università La Sapienza di Roma il direttore del Dis, Giampiero Massolo, e il rettore Luigi Frati presentano il master di secondo livello in Sicurezza delle informazioni e informazione strategica. Dalla partnership della Sapienza con l'intelligence italiana è già nato il Cis, centro di ricerca in cyber intelligence and information security, una struttura multidisciplinare che sviluppa metodologie e tecnologie d'avanguardia per fronteggiare le emergenze legate a nuove minacce nel ciberspazioe nella società reale. «Tutti questa sera potreste tornare a casa e trovarla completamente al buio perché un hacker di Shangai ha deciso di attaccare il sistema informatico dell'Enel» ha detto di recente in un convegno l'ambasciatore Massolo, che ha precisato come sia necessario definire «una strategia difensiva globale di fronte agli attacchi provenienti dal cyberspazio creando e promuovendo una cultura della sicurezza cibernetica». Il master alla Sapienza, del resto, costituisce un'occasione per rinnovare la cultura degli agenti attuali e reclutare nuove eccellenze.

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