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Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2012 alle ore 06:38.

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La virtù di chi sceglie auto ibdride dai consumi leggeri



Gentile Galimberti, il mercato delle auto in Europa continua a scendere e le vendite hanno raggiunto livelli da anni 70. La crisi è la causa principale del tracollo, ma credo anche che sia maturata in noi la consapevolezza che siamo invasi dalle auto e che l'abitudine di sostituire l'auto ogni due o tre anni fosse una mania singolare. Quello che mi sorprende e che non riesco a comprendere, è la vivacità e l'incremento delle vendite di auto negli Usa (che crescano in Brasile mi pare normale), come se da loro la crisi fosse alle spalle e non ci fosse traccia di quella consapevolezza di cui sopra. Può darsi che una parte delle vendite americane sia dovuta a una non ancora compiuta riconversione da auto costose e inquinanti verso modelli più economici e che consumano meno? Ma, in questa situazione, non riesco bene a capire chi siano i virtuosi.
Giancarlo Camesasca
Gentile Camesasca, l'auto è sempre stata un prodotto difficile da maneggiare. Oggetto d'amore (indipendenza, segno di status, comodità...) e d'odio (rumore, traffico, congestione, inquinamento...). E non solo in Italia ma anche negli altri Paesi cova sempre la contrapposizione fra coloro che vogliono spendere soldi per strade sempre più comode per il trasporto privato e coloro che vogliono dirottare risorse verso il trasporto pubblico.
La crisi attuale del mercato dell'auto in Italia non mi sembra tuttavia dipendere da fattori strutturali (quello che lei chiama il rendersi conto che il cambiare auto ogni due o tre anni è una malsana mania), quanto da fattori congiunturali (il reddito che non cresce, la disoccupazione che aumenta e spinge a rimandare l'acquisto di beni durevoli...).
Per quel che riguarda gli Stati Uniti, bisogna tenere presente, primo, che in America c'è più spazio fisico che da noi, e la presenza dell'auto non è così soffocante. Secondo, come lei stesso suggerisce, c'è una tendenza lontana dall'essere esausta a sostituire auto vecchie e ingorde (di benzina) con i nuovi modelli molto più efficienti e leggeri (sul portafoglio) in termini di consumi. Ciò detto, le vendite di auto in America hanno solo nell'ultimo mese riguadagnato quota 15 milioni (annualizzati) dopo essere scese a 9 milioni nei mesi più brutti della Grande recessione. Ma per tutti gli anni Duemila, prima della crisi, erano a quota 16-19 milioni l'anno. Anche in America, quindi, il mercato dell'auto non è particolarmente vivace.
Allora, lei si chiede, chi sono i virtuosi? In questo settore io pongo la virtù in presa diretta col problema del riscaldamento globale. Più auto a consumi leggeri, ibride, elettriche... e più investimenti nel trasporto pubblico. E se di trasporto privato vogliamo parlare, andiamo a vedere ad Amsterdam e a Copenhagen (Paesi ricchi) quanta gente si muove in bicicletta...
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Lettera firmata

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