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Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2012 alle ore 06:38.

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Il voto degli italiani più forte delle carenze del centrosinistra



Diciotto anni dopo la "discesa" in campo e 13 mesi dopo la "ritirata" di Berlusconi rieccoci al punto di partenza. Sarebbe questo il nuovo che avanza? Possibile che il centrodestra (Lega compresa) non abbia un po' di dignità e coraggio nel voltare pagina anziché dipendere dalle decisioni di un leader-burattinaio che ha rovinato il Paese e lo ha messo in ridicolo davanti al resto del mondo? È bastato che annunciasse il suo ritorno per far bruciare all'Italia (e agli italiani) tutto quanto, con grande sacrificio, è stato fatto in quest'ultimo anno per arginare la crisi, ma questa volta il baratro è inevitabile. Anche l'establishment del centrosinistra ha le sue colpe: dopo 18 anni di incapacità a mandare a casa Berlusconi (e il berlusconesimo) ha impedito all'unico politico giovane e dalle idee chiare, Matteo Renzi, di prendere in mano le redini del Paese per provare a governarlo in chiave moderna, tagliando finanziamenti pubblici ai mille partiti e giornali di partito che affollano il teatrino romano, e rilanciando investimenti in cultura, scuola, giovani. A febbraio buon voto a tutti, tra Bersani da un lato e Berlusconi dall'altro, il nuovo che avanza.
Silvano Bergese
Tarantasca (CN)
Al pari di molte altre che riceviamo in questi giorni, la sua lettera, caro Bergese, si concentra innanzitutto sul ritorno in campo di Berlusconi. "Rieccoci al punto di partenza", scrive. E si domanda: "Sarebbe questo il nuovo che avanza?". No, non sarebbe certo il nuovo che avanza: diciotto anni da (molto discusso) protagonista della vita politica italiana, quattro volte presidente del Consiglio. Ma proprio perché non è il nuovo ad avanzare non siamo nemmeno al punto di partenza, irripetibile. Per certi aspetti è una non-svolta (che fa conto sul riaccendersi dell'antiberlusconismo pregiudiziale, da sempre suo grande alleato) e gli italiani, se davvero Berlusconi sarà in campo, giudicheranno in libertà. Quanto al centrosinistra, lei è un elettore di Renzi e non di Bersani: scelta ovviamente legittima che non commento. Mi colpisce però l'affermazione che "l'establishment del centrosinistra ha le sue colpe per l'incapacità a mandare a casa Berlusconi". Di sicuro il centrosinistra (si veda l'esperienza fallimentare di governo dopo la risicata vittoria del 2006) ha le sue responsabilità per non aver saputo proporre un'offerta di governo alternativa credibile. Però vorrei ricordare anche in questo caso il voto degli italiani (2001 e 2008) come variabile in fondo decisiva.
twitter@guidogentili1
Il titolo giusto: "Basta"
La ri-discesa in campo di Berlsconi non è più una questione di strategia politica e di libertà democratica, ma di un supplizio inflitto a un Paese stremato che ha un assoluto bisogno di concentrarsi sul futuro, di non essere trattenuto dal fantasma di un'esperienza fallimentare che ha reso l'Italia zimbello del mondo. Colpa della perfidia straniera? Chi lo crede è perso alla causa di un'Italia migliore e quindi che sia lasciato alle sue meschine convinzioni. Il vostro titolo "Fate presto" fu efficace nel denunciare la gravità del momento. Non meno grave è il momento attuale, per cui un titolo adeguato potrebbe essere semplicemente: "Basta".
Massimo Maggiore
Chi vincerà le elezioni
Vincerà le elezioni chi attuerà i cinque fattori di successo individuati da Sun Tzu, generale cinese del 500 a.C. autore del libro L'arte della guerra. Parafrasando i termini militari: chi punterà a un Parlamento in armonia con i cittadini per onestà, giustizia ed equità; chi saprà ben giudicare le difficoltà che il Paese deve affrontare; chi saprà valutare quel che succede negli altri Paesi; chi si saprà scegliere un primo ministro autorevole per saggezza, equità, umanità, coraggio e severità.
Ascanio De Sanctis
Roma
All'Accademia della Marina
In merito all'articolo "Genova avvia nuovi bandi", pubblicato sul Sole 24 Ore del 7 dicembre, si precisa che l'Accademia opera in sinergia con il Fondo nazionale marittimi e il Miur, nella formazione degli allievi ufficiali. L'Accademia riceve finanziamenti, per la formazione degli allievi ufficiali, in larga parte provenienti dal Fondo nazionale marittimi - risorse derivate dai contributi provenienti dalle società e compagnie di navigazione in base alla normativa "tonnage tax" -, dal Miur e dalla Regione Liguria. Pertanto, fondamentale è il sostegno fornito dal Fondo nazionale marittimi e dagli Armatori italiani all'attività svolta dall'Accademia.
Daniela Fara
Direttore generale
Accademia Italiana della Marina Mercantile

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