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Questo articolo è stato pubblicato il 29 dicembre 2012 alle ore 09:00.

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Un patrimonio immobiliare che, secondo il valore iscritto tra le righe del bilancio, vale qualcosa come 380 milioni. È questo il tesoretto del mattone che fa capo a Silvio Berlusconi. Una lunga serie di proprietà sparse tra i confini nazionali che sono rimaste fuori dall'accordo raggiunto tra il Cavaliere e l'ex moglie Veronica Lario. Già perché in cambio di un assegno mensile di 3 milioni di euro, l'equivalente di 36 milioni l'anno, Berlusconi è riuscito a mantenere intatto l'impero immobiliare e a chiudere una pratica di divorzio che rischiava di rimettere in discussione dalla filiera Fininvest, già suddivisa tra i cinque figli, Marina, Piersilvio, Luigi, Barbara ed Eleonora, alla galassia immobiliare, ancora tutta da definire in termini di spartizione a livello della seconda generazione. Partendo dalla storica residenza di famiglia, Villa Belvedere a Macherio il cui valore è stimato intorno ai 78 milioni di euro, circa il 20% del valore di libro degli attivi di Immobiliari Idra, la cassaforte principale del mattone che fa capo al Cavaliere.

Il sistema delle immobiliari dell'ex presidente del Consiglio è infatti organizzato attraverso tre finanziarie. Dolcedrago, holding controllata da Berlusconi direttamente con il 99,5% mentre lo 0,25% a testa spetta ai due figli, Piersilvio e Marina, è la finanziaria a cui fa capo il 100% di Immobiliare Idra, il veicolo intestatario delle residenze di famiglia, da Villa Certosa a Macherio ed Arcore, e il 40% di Immobiliare Dueville. Nel portafoglio, però, figurano anche altre partecipazioni che spaziano in business diversi dal mattone, come il 22% del Consorzio elicotteri Fininvest. Di fatto, però, sono proprio queste tre finanziarie che, a catena, gestiscono le proprietà immobiliari di casa Berlusconi. Ma che, in termini di risultati, hanno finora dato poche soddisfazioni. Basta guardare l'ultimo bilancio di Dolcedrago, quello dell'esercizio 2011 e della sua controllata Immobiliare Idra.

La finanziaria Dolcedrago, per esempio, nel 2011 ha dovuto attingere alla riserva straordinaria oltre 32 milioni di euro per ripianare la perdita di 466 mila euro, in controtendenza rispetto ai 2,8 milioni di profitto dell'esercizio precedente. In Dolcedrago ci sono attivi per 340,7 milioni costituiti da partecipazioni per 171,7 milioni, crediti per 166 milioni e liquidità per quasi 3 milioni. Ma bisogna andare al piano inferiore per leggere i numeri delle ville del Cavaliere. Fra le partecipazioni di Dolcedrago figura, appunto, la controllate Immobiliare Idra che ha in portafoglio le proprietà immobiliari più note, da Villa Certosa in Sardegna alla residenza di Macherio. Anche in questo caso la società lo scorso anno ha dovuto attingere alla riserva di rivalutazione di 126,1 milioni di euro per ripianare la perdita 2011 di 2,7 milioni, di poco superiore all'esercizio precedente. Questo a fronte di spese che hanno visto Immobiliare Idra sborsare 3,6 milioni per rilevare un capannone ad uso agricolo, una casa di civile abitazione e diversi appezzamenti di terreno tutti adiacenti alla residenza di Arcore dell'ex presidente del Consiglio. La voce delle immobilizzazioni materiali è così salita a 385,2 milioni dai 375,6 dell'esercizio precedente, anche in seguito a migliorie e ristrutturazioni operate nelle proprietà. Già perché la manutenzione delle ville di casa Berlusconi costa svariati milioni di euro. Basti pensare che Immobiliare Idra può contare su circa 100 milioni di versamento soci in conto futuro aumento di capitale ai fini della sola gestione del patrimonio. Nello specifico durante lo scorso anno il Cavaliere ha nuovamente messo mano al portafogli erogando altri 10 milioni di finanziamento soci, voce salita a 157,5 milioni, di cui 130 milioni sono a titolo infruttifero. Spiccano, in proposito, spese come 50.573 euro per nuovi impianti di allarme, apparecchiature multimediali per 59.000 euro, elettrodomestici per 37.000 euro, attrezzature agricole per 11.000 euro e mobili e arredi per 655.000 euro. L'immobiliare di Berlusconi ha poi ultimato la ricostruzione del fabbricato "Il Nuraghe" sito all'interno del comprensorio di Villa Certosa oltre a 4 nuove unità, con lavori costati circa 2 milioni.

C'è infine una terza finanziaria che opera nel mondo immobiliare. Si tratta di Immobiliare Dueville, controllata dall'ex presidente del Consiglio attraverso Dolcedrago (40%), Holding Italiana Prima (30%) e Holding Italiana Ottava (30%) e che negli ultimi anni ha comprato diversi immobili sparsi tra Roma e Milano.

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