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Questo articolo è stato pubblicato il 06 gennaio 2013 alle ore 08:12.

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Partono i saldi, ma la crisi scoraggia gli acquirenti



Partono i saldi invernali, ma - per colpa della crisi - ancora una volta non si registreranno corse folli e soprattutto acquisti importanti. All'appuntamento con le svendite risponderanno infatti sei italiani su dieci - ovvero l'8% in meno rispetto allo scorso anno - spendendo però meno di 200 euro. Insomma, per i veri affari, i commercianti dovranno aspettare ancora un po' di tempo. Chissà se, nel frattempo, le saracinesche saranno ancora alzate.
Giovani Guardalà
Palermo
Grillo si è accorto delle Pmi
Ora Beppe Grillo si mette a corteggiare il piccolo imprenditore . Lo considera un personaggio tartassato anche se in perdita, additato come evasore e preso a schiaffi dalle banche. Ce ne ha messo di tempo per capirlo, meglio tardi che mai. Peccato che si fermi ai proclami e che non faccia seguire a queste sue "sparate" regolari denunce contro tutti quelli che infieriscono sul mondo della piccola impresa.
Ma solo ora si accorge di come funzionano le cose? Voglio credere che Grillo sia in buona fede e che voglia schierarsi a fianco delle piccole imprese. Allora metta sul blog tutto quello che si può fare per iniziare lo sciopero generale fiscale del settore, con tutte le istruzioni per far valere un diritto costituzionalmente riconosciuto senza alcuna conseguenza.
Agnese Dicinoni
La Tares penalizza bar e ristoranti
La nuova tassa comunale sui rifiuti e i servizi, la Tares - entrata in vigore dal primo gennaio di quest'anno in tutti i comuni d'Italia - potrà costare anche il 50% in più della Tarsu, per alcune categorie di imprese. Secondo Unioncamere il conto sarà più salato per le aziende dei settori dell'ortofrutta, bar, mense e ristoranti. Si tratta di circa 360mila imprese che il Dpr 158 del 1999 individua come quelle a maggior contenuto «potenzialmente inquinante». Speriamo sia l'ultimo "contributo alla ripresa" da parte del Governo dei tecnici.
Antonio Orrico
Bari




I numeri della Regione Sardegna
Ben vengano approfondimenti come quelli del Sole 24 Ore ma vi sono diverse inesattezze nei numeri. I dipendenti della Regione Sardegna sono 4109, ma il dato comprende i 1335 del Corpo Forestale e di Vigilanza ambientale, che in tutte le altre Regioni fa capo ed è pagato dallo Stato, mentre nella nostra isola è a carico della Regione. Quanto ad Agris, agenzia di ricerca agricola, nell'articolo si dice che i dipendenti sono passati nel giro di un anno da 563 a 930, dato ricavato dalla relazione di parificazione della Corte dei Conti che avevamo segnalato e chiesto invano di rettificare, perchè palesemente sballato, prima dell'udienza pubblica. Nella pianta organica del 2008 i dipendenti erano infatti 560 e al 31 dicembre scorso si sono ridotti di 67 unità, e sono ora 493. Inoltre dal 2009 vi è stato un taglio del 21% dei costi, e il bilancio dell'Agenzia è passato da 35 milioni a 27,4. Quanto ai concorsi, l'ultimo si è concluso del 2011 e riguardava la copertura di di 57 posti da dirigenti, ma i vincitori sono risultati solo 24. La Dg degli Enti locali, Marilinda Carta, richiamata in servizio, ha un contratto fino al maggio 2014, senza incremento di retribuzione (si parla di un aumento del 40%). A proposito, infine, dell'inchiesta sui fondi dei Gruppi del Consiglio, è partita due anni fa dal Gruppo Misto, ma ora è stata estesa dalla Procura di Cagliari a tutti i gruppi dell'Assemblea. Complessivamente i consiglieri finora coinvolti (compresi i due esponenti della Giunta) sono 18, e non per episodi caratterizzati dall'abnormità di comportamenti come in altre Regioni.
Prendiamo atto che per la Regione
Sardegna è sempre colpa di qualcun altro: il Parlamento, la Corte dei Conti, forse il destino cinico e baro. Mai un brandello di autocritica su un'autonomia gettata al vento e una classe dirigente mediocre che risponde esclusivamente a logiche familiste.
(M.Mau.)
NOTA
Per un errore di impaginazione la risposta di Salvatore Carrubba alla lettera di ieri "Aziende soffocate dagli adempimenti sugli appalti" è stata scambiata per una lettera non firmata e titolata "Troppe tasse e complicazioni". Ce ne scusiamo con i lettori e con l'autore.

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