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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2013 alle ore 07:12.
L'ultima modifica è del 09 gennaio 2013 alle ore 08:51.

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L'Agenda Monti presenta la tutela dell'ambiente come un investimento per il futuro che consente di vivere meglio il presente. Un'indicazione strategica che orienta misure già adottate e programmate dal Governo Monti, che hanno effetti positivi sul ciclo economico nel breve e sul potenziale di sviluppo nel medio-lungo termine. Ecco l' indice ragionato dell'Agenda Verde per la Crescita.

1) Le conclusioni degli Stati Generali della Green Economy, promossi dal ministro dell'Ambiente con la Fondazione Sviluppo Sostenibile, adottate da tutte le più importanti associazioni imprenditoriali e di settore, indicano la direzione per consolidare i risultati raggiunti in competitività, crescita e occupazione aggiuntiva dalle 360mila imprese italiane che hanno scelto una chiave “verde” per lo sviluppo.

2) Il Piano per la decarbonizzazione dell'economia e la riduzione delle emissioni di CO2, presentato al Cipe e alla Ue, è il riferimento per le politiche necessarie a rispettare entro il 2020 gli impegni del pacchetto europeo “clima-energia”. Il piano è la piattaforma in cui vanno collocate le misure della Strategia energetica nazionale, per recepire le direttive che regolano il mercato dei permessi di emissione, l'efficienza energetica e la fiscalità energetica, per promuovere la mobilità a bassa intensità di carbonio e a basse emissioni, per sostenere la chimica verde e dei biocarburanti di seconda e terza generazione.

3) La lista delle tecnologie “verdi”: meccanismi incentivanti per la crescita sostenibile e “Green Procurement” della Pubblica Amministrazione. L'istituzione della lista delle tecnologie, dei sistemi e dei prodotti che contribuiscono a ridurre l'intensità di carbonio dell'economia prevista dal Piano per la decarbonizzazione. La lista riguarda tutti i settori (energia, chimica, trasporti, rifiuti, agricoltura) e prevede l'adozione del carbon management e del carbon foot printing di processi e prodotti con accordi volontari con le imprese. La lista è lo strumento per regolare l'accesso prioritario delle imprese e dei privati ai fondi strutturali 2014-2020, ai benefici previsti dal Fondo rotativo del Protocollo di Kyoto istituito con la Cdp, che dovrebbe essere rifinanziato per il 2014-2020, e a una riduzione del 55% dell'Iva o al credito di imposta sull'acquisto o per l'impiego delle tecnologie e dei sistemi della lista nel periodo 2014-2020.

4) Smart Cities: la penetrazione dei sistemi di generazione distribuita con fonti rinnovabili e ad alta efficienza di elettricità-calore-freddo nelle città, in combinazione con lo sviluppo delle “reti intelligenti”. Il pacchetto di incentivi per le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica sta provocando un duplice effetto positivo sulla riduzione dei consumi e dei costi dell'energia e sulla promozione di una filiera nazionale competitiva.

5) Il piano nazionale per l'adattamento ai cambiamenti climatici e la sicurezza del territorio è lo strumento per prevenire i rischi e i danni ai quali è sempre più esposto il Paese per la crescente vulnerabilità agli eventi estremi e risponde all'impegno assunto dall'Italia in Europa. Il Piano prevede 2,5 miliardi l'anno di investimenti, di cui 1 miliardo di risorse pubbliche e 1,5 miliardi risorse private agevolate con credito di imposta. Gli investimenti pubblici dovrebbero essere liberati dal vincolo del patto di stabilità, come già chiesto alla Commissione Ue.

6) La cooperazione ambientale internazionale, nell'ambito degli impegni e dei programmi approvati dalla Conferenza Rio+20 dell'Onu in giugno. Gli impegni di Rio+20 danno un ruolo ancora maggiore alla cooperazione internazionale, con il Green Climate Fund. È strategico restare protagonisti, valorizzando i programmi già realizzati e prevedendo incentivi, come il credito di imposta, per le imprese che esportano tecnologie e sistemi della Lista Verde.

7) Semplificazione e trasparenza per le autorizzazioni ambientali. Le misure già adottate e quelle sospese dall'interruzione delle legislatura per dare i migliori standard europei e tempi non discrezionali per le autorizzazioni, necessari per liberare risorse: le bonifiche dei siti contaminati e la riqualificazione degli impianti (non solo Ilva).

8) La fiscalità ambientale previsto dal disegno di legge “delega fiscale” , per spostare la tassazione dal lavoro all'impiego delle risorse naturali (acqua e suolo) e di quelle energetiche (carbon tax) è un volano efficace per trasformare l'economia in una direzione più efficiente e competitiva, come ripetutamente sottolineato da Ue e Ocse.

Corrado Clini è ministro dell'Ambiente

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