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Questo articolo è stato pubblicato il 24 gennaio 2013 alle ore 10:43.

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Gianni Agnelli (LaPresse)Gianni Agnelli (LaPresse)

Dieci anni dopo la scomparsa di Gianni Agnelli, Torino si appresta a rinnovare l'immenso abbraccio che rappresentò l'ultimo saluto della città al presidente della Fiat. Il ricordo dell'Avvocato inizierà questa mattina in Duomo, con la messa celebrata da monsignor Cesare Nosiglia alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e dei famigliari di Gianni Agnelli (forse con l'esclusione della figlia Margherita), oltre che dell'amministratore delegato di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne.

Sono attesi i ministri torinesi, Francesco Profumo ed Elsa Fornero, ma anche Vittorio Grilli. E la concomitanza della campagna elettorale favorirà l'afflusso di politici di ogni schieramento. Ma, soprattutto, è attesa la partecipazione dei torinesi. Per questo è stato allestito un maxischermo di fronte al Duomo e sono state predisposte delle tv in Comune dove la cerimonia di ricordo dell'Avvocato proseguirà dopo la messa e dove, dopo il saluto del sindaco Piero Fassino, sono previsti gli interventi del presidente della Fiat John Elkann, dello storico dell'economia Giuseppe Berta e del presidente della Repubblica. Ma per un uomo di grande presenza come Gianni Agnelli, e anche di grandi contrasti, non mancano le minacce di contestazione che potrebbero estendersi anche a Napolitano. E domani, a Torino, sarà presentato il libro di Gigi Moncalvo sugli "Agnelli segreti".

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