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Questo articolo è stato pubblicato il 07 febbraio 2013 alle ore 07:48.

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La Cina ha deciso che la povertà deve diminuire perché il Paese non può diventare una "polveriera" sociale. L'obiettivo del pacchetto proposto dalle autorità di Pechino è di far uscire dalla soglia d'indigenza 80 milioni di persone entro il 2015. In che modo?

Aumentando il salario minimo al 40% del salario medio e obbligando le aziende di Stato a riversare una quota più consistente degli utili in programmi di assistenza e sviluppo sociale.
Decisioni di questo tipo hanno due effetti. Da un lato consolidano il trend di aumento del costo del lavoro, ma dall'altro accrescono la platea di potenziali consumatori. L'impressione è che la nuova leadership abbia accelerato sulle riforme e sulle misure a sostegno dei redditi più bassi. È disposta a pagare un prezzo più congruo non solo per prevenire eventuali tensioni, ma per far muovere verso l'alto l'ascensore sociale e rinvigorire la domanda interna. L'inizio di un cambiamento strutturale non da poco e che renderà la Cina sempre meno dipendente dalla domanda internazionale.

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