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Questo articolo è stato pubblicato il 01 marzo 2013 alle ore 07:34.
L'ultima modifica è del 01 marzo 2013 alle ore 08:38.
(a.o.) Forse non basta nemmeno il cinismo del déjà vu che tutto macina per "farsi scivolare" lo scenario disegnato dalle carte dei magistrati napoletani. Il fatto che Sergio De Gregorio, senatore eletto con Antonio Di Pietro e, con mano più lesta che pulita, rapidamente traghettato al Pdl, sia testimone d'accusa sulle eventuali dazioni berlusconiane, fa dubitare della vera congruità delle sue affermazioni. Ma non abbastanza per non chiedere di proseguire nella ricerca della verità. Guai se fosse giustizia a orologeria, ma certo sarebbe intollerabile se le pestilenze delle vecchie legislature inquinassero anche la nuova. E, comunque, se ciò risultasse dimostrato, chi ne fosse l'«untore» dovrà risponderne fino in fondo. Senza sconti.
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