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Questo articolo è stato pubblicato il 01 marzo 2013 alle ore 07:20.
Il passo è certamente significativo. Anche la Svizzera cerca di muoversi dall'isolamento e di impegnarsi con maggiore convinzione nella lotta al riciclaggio e all'evasione fiscale. Una mossa per allontanare il sospetto di giocare di sponda con chi cerca in tutti i modi di "lavare" denaro sporco o di occultare redditi al riparo delle montagne elvetiche. Per raggiungere questo risultato, Berna ha posto in consultazione un documento che dovrebbe dare corpo a una nuova strategia contro le frodi.
Tutto bene, dunque? Certamente sì se si guarda alle intenzioni. Ma se si va al contenuto nasce più di qualche perplessità. Basti pensare al tetto per le spese in contanti. Nella proposta, infatti, il limite per l'utilizzo del contante viene collocato a 100mila franchi, cioè 82mila euro. Per chi fa i conti, come noi italiani, con una tracciabilità a livelli assolutamente imparagonabili a quelli rossocrociati, il limite sembra suonare come una "tentazione" alla quale non tutti sapranno resistere.
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