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Questo articolo è stato pubblicato il 07 aprile 2013 alle ore 13:35.
L'ultima modifica è del 07 aprile 2013 alle ore 14:04.

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Per esempio, quando nel 2008 fallì Washington Mutual, a seguito di un'incontrollata smania di erogare prestiti (quello fu il più grande fallimento bancario dell'intera storia americana), non accadde perché i proprietari di capitale di rischio decisero di cessare ogni operazione, ma perché i correntisti non si fidavano più. Quanto valore in più avrebbe distrutto il management della Washington Mutual se la banca fosse stata finanziata esclusivamente da capitale di rischio?

In sintesi, i compromessi ci sono. Un indebitamento troppo a breve termine rende le banche più inclini a fallire, mentre troppo capitale di rischio esercita pochi vincoli e solo in parte sulle capacità dei banchieri di distruggere valore. La verità sta sicuramente da qualche parte, a metà strada tra le posizioni degli odierni striduli critici e i banchieri indignati, e ciò potrebbe spiegare per quale motivo le banche con una moderata leva finanziaria sono da un migliaio di anni a questa parte una caratteristica fondamentale delle economie occidentali. La nostra profonda antipatia nei confronti dei banchieri non deve permetterci di distruggere le banche.

(Traduzione di Anna Bissanti)
© PROJECT SYNDICATE, 2013

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