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Questo articolo è stato pubblicato il 19 aprile 2013 alle ore 07:06.
L'ultima modifica è del 19 aprile 2013 alle ore 08:40.

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Forse mai come quest'anno i temi in discussione hanno una rilevanza concreta - e urgente - per tutti: sono dibattuti nelle strade, nelle pause di lavoro, nelle scuole. Per l'edizione del 2013, il Festival dell'Economia, in programma dal 30 maggio al 2 giugno a Trento e Rovereto, ha scelto come argomento «Sovranità in conflitto».

Ieri, tema, durante la presentazione dell'evento a Milano, Tito Boeri, responsabile scientifico del Festival, ha sviscerato le ragione: «La crisi - spiega - ha fatto rimpicciolire molte sovranità nazionali. Molti re si sono scoperti terribilmente piccoli, ancora prima che nudi. Governi nazionali sono dovuti intervenire per salvare istituzioni finanziarie che erano fino a 10 volte più grandi di loro. Hanno scoperto - prosegue Boeri - loro malgrado, che l'unico modo per affrontare il problema era quello di gestire la crisi (e gli aiuti) insieme ad altri Paesi, rinunciando a un pezzo della sovranità che almeno formalmente avevano pur di non perderla del tutto, travolti dal fallimento dei giganti, di istituzioni molto più grandi di loro e che non potevano lasciar fallire senza fallire essi stessi».

Alla "quattro giorni" trentina saranno presenti anche quest'anno personaggi di eccezione. Il Festival si apre e si chiude con due premi Nobel dell'Economia: il ritorno di Michael Spence all'inaugurazione del 30 maggio sul tema del governo della catena produttiva mondiale e la presenza di James Mirrlees, che il 2 giugno tratterà di un tema che, come ha sottolineato Boeri, non è più un dogma: la perseguibilità dell'abbandono dell'euro. In mezzo, una lunga serie di incontri per spiegare le trasformazioni in atto di concetti come la sovranità monetaria, politica e fiscale, come la testimonianza di George Papacostantinou, ex ministro delle Finanze greco,su come si vive e si tratta con la Troika. Altri nomi internazionali di spicco sono Angel Gurria, segretario generale dell'Ocse, che illustrerà le strategie per combattere e distruggere le diseguaglianze, e Nemat Shafik, Deputy Director Fmi.

Non mancano gli ospiti nazionali, tra cui vanno citati Giuliano Amato, che parlerà nello specifico del futuro dell'Europa, e Stefano Rodotà, che interverrà su sovranità, proprietà e diritti. Sul tema dell'Europa e dell'euro, da segnalare anche gli interventi di Luis Garicano (Può l'euro sopravvivere?), Daniel Gros (L'unione bancaria per salvare l'euro), Charles Wyplosz (Come rimettere a posto l'area dell'euro) e Lucrezia Reichlin (Quanto deve essere indipendente la Bce).

Come ha sottolineato Giuseppe Laterza, tra gli ideatori «storici» dell'evento e presidente della casa editrice, «il Festival non è una passerella di star, ma di idee: anche molte persone "nuove" potranno trovare a Trento un pubblico vasto. E non è un palco riservato solo agli economisti - ha spiegato Laterza - che si alterneranno sul tema con giuristi, sociologi, storici come Salvatore Lupo e Sergio Romano, filosofi come Colin Crouch e Michael Sandel. Quest'anno inoltre i relatori esteri hanno superato in numero quelli italiani».

Da ricordare il panorama degli eventi più prettamente culurali: dagli Incontri del Sole 24 Ore, a cura di Armando Massarenti a due nuovi formati: CinEconomia, la cineteca del Festival, curata da Marco Onado, e L'Economia in scena, dove attori leggeranno una selezione di testi dalla storia del pensiero economico e dalla letteratura.

franco.sarcina@ilsole24ore.com

L'APPUNTAMENTO
http://2013.festivaleconomia.eu

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