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Questo articolo è stato pubblicato il 24 aprile 2013 alle ore 06:41.

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In seguito alla pubblicazione sul Sole 24 Ore dell'inchiesta di Claudio Gatti "Grilli e il labirinto delle spese per la casa", il legale del ministro, Ida Favero, ha scritto al giornale una lettera, che pubblichiamo di seguito. Il portavoce del ministro, Filippo Pepe, ha poi inviato, sempre al Sole 24 Ore i moduli RW (resi disponibili anche sul sito del Mef) relativi alle dichiarazioni dei redditi 2003 per l'anno 2002, 2004 per l'anno 2003, 2005 per l'anno 2004 presentate dal professor Vittorio Grilli. E ha fatto presente che «per quanto riguarda l'anno fiscale 2002 il professor Grilli per un periodo di tempo ha lavorato in Inghilterra e nello stesso anno è rientrato stabilmente in Italia. Dalle dichiarazioni si evince chiaramente che le giacenze all'estero sono regolarmente dichiarate e quindi sottoposte a tassazione. Si evince, inoltre, che nel 2003 e nel 2004 si è proceduto al rientro degli investimenti finanziari in Italia»

Il legale di Grilli
Sono l'avvocato Ida Favero del Foro di Milano con studio in Via Pietro Teuliè n. 16, da anni unico legale che ha sempre rappresentato il ministro prof. Vittorio Grilli sia nella fase di separazione che nella fase di divorzio. Vittorio Grilli è stato marito della sig.ra Lisa Caryl Lowenstein da cui si è separato il 14 ottobre del 2008 ed ha ottenuto in data 1 febbraio 2013 sentenza definitiva di divorzio, avverso la quale la sig.ra Lowenstein ha proposto appello con atto depositato il primo marzo 2013.

La separazione è stata consensuale e la sig.ra Lowenstein, in tre differenti momenti ha volontariamente sottoscritto la separazione consensuale chiusa non con 500mila euro come afferma il giornalista erroneamente sul Sole 24 Ore di ieri, ma prima con 1 milione di euro precedentemente versati dal prof. Grilli alla moglie che diceva di avere debiti personali, oltre ad ulteriori 500mila euro versati quanto a 250mila euro al momento della sottoscrizione della separazione consensuale e 250mila euro la mattina del 14 ottobre 2008 perché la sig.ra Lowenstein intimò che, se non avesse avuto la prova del bonifico di tale ultimo versamento, non avrebbe sottoscritto la separazione consensuale fissata per le ore 15 della medesima giornata. L'importo di 1,5 milioni di euro è stato guadagnato e risparmiato onestamente dal prof. Grilli negli anni in cui ha lavorato in Inghilterra, e cioè ben prima che gli fosse conferito un incarico politico e/o amministrativo in Italia. Tali danari sono quanto residuava al prof. Grilli al netto di tutte le imposizioni fiscali di legge italiane e straniere e sono rientrati in Italia secondo i canali di legge. Di tutto ciò è precisa traccia nei fascicoli depositati in Tribunale, e non è stato contestato dalla sig.ra Lowenstein.

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