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Questo articolo è stato pubblicato il 28 aprile 2013 alle ore 08:17.
Quella contro gli eccessi della burocrazia è un po' la madre di tutte le battaglie per il tessuto imprenditoriale italiano. Una battaglia in cui le nostre aziende troppo spesso hanno trovato nella politica comprensione solo a parole, quasi sempre in campagna elettorale e assai di rado quando si è trattato di trasformare – nei consigli dei ministri piuttosto che in Parlamento – le promesse in atti concreti.
In materia di appalti, un aiuto è arrivato però dal Consiglio di Stato, che con l'ordinanza 1465/13 ha contribuito a sbrogliare l'annosa e complessa matassa degli adempimenti in materia di Durc. I giudici amministrativi hanno chiarito che l'efficacia del documento unico di regolarità contributiva non può essere considerata limitata (come ritenuto dall'ammistrazione) a una singola gara d'appalto nell'ambito dei suoi tre mesi di validità perché non esiste una prescrizione di legge di questo tipo, con ciò rendendo «irrilevanti» una serie di circolari Inail, Lavoro e Inps di segno contrario. Un piccolo passo in avanti sulla strada della semplificazione.
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