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Questo articolo è stato pubblicato il 01 maggio 2013 alle ore 09:35.
L'ultima modifica è del 01 maggio 2013 alle ore 10:02.

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Mi pare opportuno un chiarimento rispetto all'articolo a firma di Roberto Perotti che il 26 aprile scorso ha avuto ampio spazio per commentare le nomine per il rinnovo della Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo, di cui peraltro il Sole 24 Ore ha riferito, in precedenza, in altre due occasioni - il 20 e il 24 aprile - sottolineando il virtuosismo di un iter che ha permesso di "cambiare la metà del board" e di raggiungere una considerevole presenza di donne.

Il professor Perotti, nel caso, arriva a sostenere che l'iter sia di fatto una finzione, come se ciò che avviene in Fondazione Cariplo fosse un giochino machiavellico. Affermazione molto grave perché chi conosce la nostra realtà, non chi parla da lontano, riconosce il rigore in tutto ciò che facciamo, compreso l'iter che porta alla composizione della Commissione Centrale di Beneficenza.

Nello specifico il professore insiste nell'insinuare che vi siano persone che vengono arruolate ad arte. Fa i nomi, tra gli altri, di Giovanni Azzaretti, Ugo Dozzio Cagnoni e di Mario Romano Negri. Nell'articolo si parla per due colonne di "una storia di ordinaria commistione tra politica, società ed economia" e di uno "statuto bizantino" di Fondazione Cariplo che consentirebbe queste nomine artificiose, senza ovviamente spendere parola - come aveva rimarcato in precedenza proprio il Sole24 - che nella Commissione Centrale di Beneficenza venti persone vengono dalla società civile, venti siano espressione del territorio, e del ricambio avvenuto.

Bene. Va chiarito ai lettori, ed anche al professor Perotti, che:
1) Ugo Dozzio Cagnoni, che nel mandato precedente ha coordinato la Commissione Ambiente di Fondazione Cariplo, non è stato nominato dai colleghi della Ccb uscente, che hanno solo ratificato il provvedimento maturato in seguito ad una elezione avvenuta alla presenza di 13 persone che rappresentavano altrettanti enti di natura ambientalista (Ass. Ambiente e Lavoro, Ass. Amici della Terra, Wwf, Verdi Ambiente e Società, Italia Nostra, Lipu, Cai, Fai, Federazione Nazionale Pronatura, Istituto Nazionale di Urbanistica, Legambiente, Touring Club); la signora Pratesi, rappresentante del Fai - come da verbale dell'incontro del 17 gennaio 2013 - prendendo la parola, ha indicato la terna di nomi da votare in questo ordine: Dozzio Cagnoni, Paola Brambilla, Daniele Granara.

2) Giovanni Azzaretti a sua volta è stato indicato, con la stessa procedura, dai 14 rappresentanti che hanno proposto una terna di candidati in rappresentanza degli Irrcs - Istituti di Ricerca e Cura (Monzino, Istituto Europeo di Oncologia, Fondazione don Gnocchi, Ospedale Maggiore Policlinico, Istituto Auxologico Italiano, Istituto Casimiro Mondino, Istituto Scientifico Eugenio Medea, Istituto Neurologico Carlo Besta, Policlinico San Donato, Istituto Ortopedico Galeazzi, Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica, Istituto Nazionale studi e cura dei tumori, Multimedica, San Raffaele); il gruppo ha steso la terna con quest'ordine: Giovanni Azzaretti, Giuseppe Mancia, Paolo Mocarelli. Ad Azzaretti si deve tra le altre cose la realizzazione del nuovo Policlinico San Matteo di Pavia, e del Cnao di Pavia, il centro nazionale apripista per le nuove cure contro i tumori.

3) Mario Romano Negri, che nel mandato precedente ha coordinato la Commissione Arte e Cultura, è stato votato all'interno di una terna di persone indicata da 15 rappresentanti delle istituzioni culturali (Biblioteca Luigi Micheletti, Centro Studi Manzoniani, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Poldi Pezzoli, Centro Documentazione Ebraica Contemporanea, Fondazione Feltrinelli, Istituto Lombardo Accademia Scienze e Lettere, Istituto Nazionale per la storia del movimento di liberazione, Istituto per la scienza dell'amministrazione pubblica, Casa della Cultura, Centro Culturale San Fedele, Società Archeologica comense, Fondazione civiltà bresciana, Società Umanitaria, Veneranda Biblioteca Ambrosiana); l'esito della votazione è stato il seguente: Negri 9 preferenze, Decleva 8, Giovagnoli 4, Padoa Schioppa 3. La Cccb uscente ha ratificato l'esito della votazione.

Mi rammarica che il professor Perotti non abbia dedicato lo stesso tempo ed impegno per entrare nel merito dei risultati, che giustificano anche le scelte e perfino talune riconferme. La nuova Ccb è stata rinnovata per il 50%; un quarto dei nuovi componenti sono donne. Se Fondazione Cariplo ha raggiunto certi risultati - che l' hanno portata ad essere apprezzata non solo in Italia, ma anche all'estero - forse il merito sta anche in chi in questi anni ha contribuito ad amministrarla (e anche grazie all'opera dello staff di giovani sotto i quarant'anni che vi lavorano con impegno e dedizione totale).

I risultati e i dati che abbiamo presentato recentemente sono sotto gli occhi di tutti, ma ciò non viene preso in considerazione e ci si dedica alle dietrologie, alle polemiche preconcette, per chi non è entrato nel board della Fondazione, che, come dimostrato, sono frutto di scelte condivise dal basso.

La conclusione dell'articolista è che la Fondazione "è considerata tra le meglio amministrate d'Italia". Il professor Perotti ha certamente visitato il nostro sito internet, e letto il nostro bilancio che era in rete poche ore dopo la sua approvazione. Qual è la sua valutazione sulla gestione del patrimonio, sugli investimenti? Qual è la sua valutazione sulle erogazioni, nei settori dei servizi alla persona, dell'ambiente, dell'arte e cultura, della ricerca scientifica. Cosa pensa del progetto Ager, nel campo della ricerca avanzata per l'agroalimentare? Come valuta la joint venture con la fondazione francese Agropolis? Che cosa pensa del progetto Nobel (elaborato dal professor Dulbecco quando era amministratore di Fondazione Cariplo)? Che ne pensa del progetto dei Distretti Culturali, che propongono la cultura come leva per lo sviluppo economico del Paese?

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