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Questo articolo è stato pubblicato il 03 maggio 2013 alle ore 06:59.

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I dati che ogni giorno vengono diffusi dagli istituti di statistica e dalle stesse imprese segnalano un risultato negativo per l'industria e per il Paese: la produzione in calo, le esportazioni in caduta libera, la gelata dei consumi, la disoccupazione giovanile a livelli record. Uno stillicidio di dati che danno l'idea di un sistema economico in profonda crisi.

Tutto vero e tutto esatto. La lettura dei dati è questa. Tra le righe, però, l'analisi di settori e territori ci dà motivi di speranza, ragioni per non gettare la spugna e per credere che una ripresa è possibile. Nella trincea del mercato ci sono decine di imprese che grazie all'innovazione di processo e di prodotto, alle intuizioni di azionisti e manager, difendono quote e ne conquistano di nuove. Poche rondini non fanno primavera, certo. Ma se il Paese avesse la forza di fare sistema attorno ad esse, sarebbe più facile trovare una via italiana alla ripresa. All'estero e anche in casa.

TAG: Lavoro, Comunità Europea

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