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Questo articolo è stato pubblicato il 18 maggio 2013 alle ore 09:25.
L'ultima modifica è del 18 maggio 2013 alle ore 09:23.
L'agenzia americana Moody's ha aumentato il rating sui titoli di Stato turchi da Ba1 a Baa3, riportando la sua valutazione sul Paese a livello d'investimento per la prima volta in vent'anni, grazie al calo del debito e del deficit corrente realizzati dal governo di Recep Taiyyp Erdogan, in carica dal 2002. Secondo un analista di Nomura guardando ai coefficienti patrimoniali delle banche o al rapporto debito/Pil, le agenzie di rating avevano due scelte: o il downgrade di molti Paesi o l'innalzamento della Turchia. La seconda opzione è stata preferita.
Sarà dunque per demerito degli altri, ma molti pensano che invece sia merito del Governo turco che ha ridotto il debito al 36% del Pil, ne ha allungato la durata da 4,6 a 9 anni, ha creato il 1° gennaio i fondi pensione privati, ha varato l'anno scorso un codice commerciale che migliora gli standard di governance e migliora la competitività del Paese. Ora la Turchia per Moody's ha lo stesso livello di rating della Spagna, ma con outlook positivo per Ankara e negativo per Madrid.
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