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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2013 alle ore 13:37.
La politica del rinvio, si sa, non giova a nessuno. E questo lo sanno bene Telecom Italia e i suoi azionisti di riferimento, rappresentati da Mediobanca, Intesa Sanpaolo, Generali e Telefonica. Il gruppo guidato da Bernabè si ritrova a esaminare simultaneamente due dossier vitali: da un lato lo scorporo della rete, dall'altro l'alleanza con il gruppo asiatico H3g. Una sovrapposizione che si è venuta a creare a causa della situazione di stallo nei rapporti tra azionisti, management e interesse pubblico: interessi ormai troppo divergenti sembrano aver portato a una paralisi decisionale estremamente pericolosa per il futuro della compagnia.
Le risorse per gli investimenti scarseggiano, il debito resta alto e un aumento di capitale non è neppure in discussione. Ora si attende una schiarita sul progetto di spin off della rete: l'impegno c'è, ma chissà se il prossimo cda sarà davvero in grado di decidere qualcosa. Infine, c'è il dossier H3G: il management sembra disponibile a trattare con il colosso cinese, i soci non si sa. Quanto a lungo potrà durare tutto ciò?
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