Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 02 luglio 2013 alle ore 07:48.

My24

È una vera sorpresa. Il miglioramento di giugno degli indici Pmi sul settore manifatturiero - forse non precisissimi per valutare l'attività economica, ma molto tempestivi - disegna un quadro delle condizioni dell'economia europea alquanto diverso da quello finora immaginato, e che andrà comunque confermato in futuro.

I progressi sono davvero notevoli. A stupire è soprattutto l'andamento dell'Italia e della Spagna. Nel nostro Paese la contrazione dell'attività è ormai minima, al punto che la produzione sta crescendo: secondo il sondaggio Markit, il sottoindice output, che si riferisce all'andamento dell'attività produttiva in senso stretto, è a 50,3, al di sopra quindi della soglia 50 che separa espansione da contrazione. In Spagna, intanto, è l'indice manifatturiero nel suo complesso che si è portato a quota 50.
Sorprendono anche i diversi motivi che hanno sostenuto questi miglioramenti. In Italia molte aziende partecipanti al sondaggio hanno segnalato - ha spiegato Phil Smith della Markit - attività promozionali per sostenere la domanda domestica, mentre in Spagna a trainare il settore sono state le esportazioni, e quindi quella domanda estera che non riesce ancora a far crescere l'attività in Germania. È anzi curioso, come sottolinea Apolline Menut di Barclays, il fatto che a gennaio il Pmi era a 49,8 in Germania e a 42,9 in Francia; mentre era passato a giugno a 48,6 in Germania - inferiore quindi al 49,1 italiano - e a 48,4 in Francia: il recupero di Parigi su Berlino è dunque impressionante.

Se al quadro si aggiungono i risultati dell'Irlanda, anch'essa in espansione, il disegno che ne emerge è quello di un momentaneo riequilibrio all'interno di Eurolandia. Qualcosa di analogo a quanto sta accadendo nel mondo intero: gli indici di ieri hanno mostrato un miglioramento - deciso, negli Usa - in tutti i Paesi avanzati, e un moderato rallentamento negli Emergenti. Il contrario, dunque, di quanto si è visto durante tutta la crisi.
Il problema è che questo scenario potrebbe rivelarsi effimero. Per l'Italia la Markit è stata chiara: «Questo incremento non sarà duraturo»; e anche per gli altri paesi gli ordini, almeno per ora, non sembrano ancora segnalare in modo univoco "la" svolta. Salgono, è vero, in Spagna, ma altrove - compreso in Germania - continuano a contrarsi, sia pure a un ritmo meno veloce.
Troppo presto, allora, per cantare vittoria. È via via sempre più chiaro che molti paesi hanno toccato il fondo, e sono ora destinati a riprendere lentamente quota; e gli indici Pmi di ieri danno spazio a un po' di ottimismo. Sono però necessari altri segnali prima di sciogliere la riserva sulla prognosi della crisi; senza dimenticare che l'occupazione, la vera unità di misura della ripresa, si muove sempre in drammatico ritardo.

Shopping24

Dai nostri archivi